Solarolo, schiacciato dalle forche del muletto, morto operaio 38enne

Un bracciante 38enne di origine albanese è morto ieri pomeriggio in un infortunio sul lavoro verificatosi nelle campagne del Ravennate, tra Solarolo e Castel Bolognese. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, l'uomo si trovava da solo in una azienda agricola a manovrare un muletto di grosse dimensioni. A lanciare l'allarme sono stati i familiari perché non rispondeva al telefono. È possibile che il 38enne sia stato schiacciato dalle forche del muletto: per capire come sia potuto accadere, sul posto sono intervenuti i Carabinieri della locale Compagnia, i Vigili del Fuoco e gli ispettori della Medicina del Lavoro dell'Ausl Romagna. La Procura ha già disposto il sequestro del mezzo. L'operaio da tempo viveva nel territorio di Castel Bolognese e da circa un anno era stato raggiunto in Italia dalla famiglia.
I sindacati Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil della provincia di Ravenna hanno condannato fermamente ogni eventuale forma di negligenza e di mancanza di formazione e di rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro. "La sicurezza di lavoratrici e lavoratori deve essere sempre una priorità assoluta e proprio per questo motivo crediamo diventi determinante l’avvio dell’attività dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriali (RLST) nel comparto agricolo, figura fortemente voluta e sostenuta dalla parte sindacale, per garantire una presenza costante sul territorio in grado di supportare, vigilare e stimolare l’adozione di tutte le misure preventive necessarie a tutela della salute e della sicurezza affinchè siano rafforzate le misure di prevenzione e controllo per evitare che tragedie simili si ripetano.Serve giustizia a questa strage silenziosa - dichiarano i segretarigenerali di Fai, Flai e Uila, Roberto Cangini, Laura Mazzesi e Alessandro Mazza -. Gli infortuni mortali degli ultimi giorni si aggiungono all’elenco di un massacro quotidiano che deve essere fermato. Non possiamo continuare a sentirli chiamare incidenti, perché di accidentale non hanno nulla, sono morti annunciate in un sistema ancora troppo offuscato sui controlli, la prevenzione, la formazione obbligatoria e continua e il rispetto delle leggi e delle norme esistenti.Ci uniamo alle ripetute richieste delle confederazioni Cgil, Cisl e Uil provinciali alla Prefettura, di convocazione urgente del Tavolo del Patto Territoriale per la salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro e lavoreremo insieme a loro e a tutte le altre categorie per proclamare una visibile azione di mobilitazione e denuncia, per richiamare ciascuno alle proprie responsabilità e affinché si individuino soluzioni e misure necessarie per garantire ambienti di lavoro sicuri e dignitosi per tutte le lavoratrici e per tutti i lavoratori del settore agricolo e di tutti i settori lavorativi dellaprovincia di Ravenna”.