Sanità, parla Silvestrini (Ausl Igiene pubblica): «In Romagna 185.217 vaccini contro l’influenza, si stima che il picco arrivi entro fine anno».

Romagna | 06 Dicembre 2024 Cronaca
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«Oggi chi riferisce una sintomatologia febbrile e di malessere è probabile sia a etto da rhinovirus, adenovirus, o da virus respiratorio sinciziale, piuttosto che in uenza o Covid. Questo il risultato degli esami sui tamponi e ettuati dai medici sentinella, una trentina in Romagna, ed elaborati a Parma per capire quale virus stia circolando. L’in-  uenza raggiungerà il culmine tra  ne 2024 ed inizio anno nuovo, dunque si è ancora in tempo per vaccinarsi in via preventiva ». Giulia Silvestrini, direttrice facente funzioni dell’Igiene pubblica di Ravenna, commenta il bollettino diffuso da Ausl Romagna relativamente alla scorsa settimana che registra, nel nostro territorio, pochi casi sia di influenza che di Covid. Tra questi, il virus in uenzale H1N1 mentre l’H3N2, la cosiddetta “australiana” che ha registrato moltissimi contagi anche gravi nell’emisfero sud pare non essere ancora arrivata. «Tra i pochi casi di influenza abbiamo avuto quella di tipo A non tipizzata, dunque non possiamo sapere se fosse l’australiana. Ci aspettiamo arrivi e potrebbe essere più impegnativa nei giovani che non l’hanno mai contratta, essendo assente da una decina di anni dal nostro paese e perché interessa il sistema nervoso centrale. A maggior ragione è utile vaccinarsi perché la dose inoculata protegge anche da quella». La campagna vaccinale, partita il 7 ottobre sta andando bene: i bambini e le donne in gravidanza si vaccinano più dello scorso anno. In Romagna, la scorsa settimana, le dosi totali inoculate erano 185217 e la copertura degli over 65 aveva raggiunto il 48% in linea con lo scorso anno con un +1%. Al 31 dicembre 2023 si era raggiunto il 55%. «Più virtuosi i distretti di Faenza (53%) e di Lugo (51%) rispetto a Ravenna (48%); particolarmente bene Cotignola (55%), Castel Bolognese (55%), Solarolo e Riolo (entrambi 58%) e Casola (76%). In Romagna l’incidenza dell’in- fluenza è di 7,7 casi su mille (è di 7 casi su mille a livello nazionale con maggiore incidenza sui bambini sotto i 5 anni), mentre in regione è di 8,5 casi su mille. Siamo molto al di sotto dei dati del 2023 quando in questo periodo se ne registravano 10 mentre nel 2022 addirittura 20». Chi si ammala ora, dunque non si ammala di influenza, ma può avere una sindrome parainfluenzale. Da quanto emerge dalla sorveglianza di pediatri e medici di base questa circola soprattutto nei cittadini che hanno fra i 15 e i 64 anni, un po’ meno per i bambini e i ragazzini che, come detto, si stanno vaccinando di più. Qualche problema potrebbe averlo il Sistema sanitario a  fine anno quando circoleranno contemporaneamente Covid, influenza, e virus respiratorio sinciziale». Come sempre, Ausl spera di riuscire a vaccinare in provincia il 75% dei fragili ed over 65 che rappresentano circa 100 mila persone ossia il 25% della popolazione e lo scorso anno si era arrivati ad un 50%. «Ad oggi abbiamo registrato un 20% in più di cittadini vaccinati rispetto allo stesso periodo del 2023 e siamo ottimisti. Soprattutto contiamo sul buon senso delle persone che devono vaccinarsi non solo per loro, ma anche per tutelare le persone fragili con cui vengono in contatto. Per le vaccinazioni è possibile rivolgersi al proprio medico di medicina generale, alla rete delle farmacie che vaccinano o ai servizi di Igiene e Sanità Pubblica. La vaccinazione è gratuita solo per gli over 65 e i fragili. Ricordo, infine, come anche il Covid stia circolando, anche se poco. Questo virus non è scomparso e, come detto più volte, non ha andamento stagionale come l’influenza dunque è bene essere “coperti”. Di casi gravi, purtroppo ce ne sono ancora e preoccupano soprattutto d’inverno quando si verifica la sovrapposizione di più patologie». (marianna carnoli)
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