Riccardo Isola - Torna nei week-end del 23 e 24 e 30 e 31 luglio, l’appuntamento con lo Scalogno di Romagna Igp. Nelle prime colline faentine, infatti, in una delle culle storiche di questo millenario prodotto della terra, lo scalogno, una città porta in dote ai gustonauti e turisti i sapori pungenti e complessi di questo particolare prodotto agroalimentare.
ORIGINI E ATTUALITA’
La coltivazione dello scalogno risale almeno a 3mila anni fa. La sua origine è da Ascalon, città dell’antica Palestina a cui, on a caso, deve il suo nome. Giunto in Europa con le migrazioni dei celti, anticamente presenti nel territorio, ne hanno diffuso la coltivazione. Lo scalogno nella storia di queste terre pre appenniniche è da sempre presente e coltivato negli orti. Non a caso era un immancabile ingrediente del «pranzo» dei braccianti agricoli che con un pugno di bulbi di scalogno, un pezzo di pane raffermo e un fiasco di Sangiovese affrontavano la giornata lavorativa della mietitura. Il vero salto importante nella riconoscibilità e certificazione di questo ortaggio arriva attorno alla fine del secolo scorso. Nel 1992, infatti, proprio a Riolo terme si tiene la prima edizione di una manifestazione pubblica dedicata allo scalogno. Un’escalation che nel 1997 ha visto arrivare la certificazione ufficiale di prodotto Igp racchiusa sotto l’egida di Scalogno di Romagna. Dopo diversi anni, precisamente nel 2018, si è infine formato il Consorzio dello Scalogno di Romagna con agricoltori provenienti dalla valle del Senio e da quella del Santerno.
IL CONSORZIO
Il Consorzio di tutela oggi conta circa una ventina di socio, per la stragrande maggioranza aziende, agriturismi e realtà che producono questo particolare prodotto. A dare sostanza alla tutela vige un disciplinare che ne regola la coltivazione, lavorazione e commercializzazione. In primis lo Scalogno di Romagna Igp può essere venduto con la certificazione in provincia di Ravenna nei comuni di Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Faenza, Riolo Terme, Solarolo, in provincia di Forlì a Modigliana e Tredozio mentre in provincia di Bologna a Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel del Rio, Castel Guelfo, Dozza, Fontanelice, Imola e Mordano. Lo Scalogno di Romagna nel momento dell’immissione al consumo deve avere alcune caratteristiche. Per il prodotto fresco può essere vendute in mazzetti legati di circa 500 grammi al di sopra del colletto legati con rafia nella parte terminale. Se invece è secco:i mazzetti di bulbi devono pesare 500 grammi circa e composti da bulbi omogenei di pezzatura grossa. La legatura deve essere con rafia al di sopra dell’apice del bulbillo, ben stretta e con le foglie mozzate sopra la legatura. Infine si possono trovare sotto forma di trecce o bulbi secchi in confezione mignon in rete di plastica da 100 grammi.
IN CUCINA
Tantissimi gli usi di questo prodotto in cucina. Dagli antipasti alla fine del pranzo lo Scalogno di Romagna si sposain modo divino con le varie ricette e i menù della tradizione. Qui ne suggeriamo una. Si tratta di una «Quenelle di ricotta con Scalogno caramellato». Gli ingredienti per quattro persone sono: mousse di ricotta non zuccherata (200 gr), Scalogno di Romagna Igp piccolo (100 grammi), zucchero (40 gr) e vino rosso (40 gr). Si parte con la cottura dello Scalogno di Romagna Igp con lo zucchero e il vino rosso. Arrivata alla consistenza e alla cottura desiderata si lascia raffreddare il tutto. Comprare una buona ricotta morbida e saporita e senza aggiungere zuccheri montarla con la frusta nella planetaria. Con due cucchiai formare delle quenelle, circa una a testa, e adagiarvi sopra qualche scalognino caramellato con il suo sugo. Una ricetta semplice, facile ma di assoluto gusto
LA FESTA
Durante i due appuntamenti del fine settimana, oltre alle bancarelle dei produttori facenti parte del consorzio di tutela, sarà presente anche uno stand gastronomico in cui i volontari della pro loco prepareranno piatti tutti realizzati partendo dall’ingrediente base: lo scalogno appunto. Non mancheranno poi musica e intrattenimenti vari dal tardo pomeriggio. Per info: www.riolotermeproloco.it.