Riolo Terme al sapore di Scalogno, fino a domenica la festa per gustonauti
Uno dei capisaldi della cucina e della cultura alimentare di queste terre è senza ombra di dubbio lo Scalogno di Romagna Igp. Una liliacea che trova a Riolo Terme il proprio fulcro.
Coltivato nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena, Bologna è però nella città d’acque della Romagna faentina che ha sede il Consorzio di tutela. «Sono tante le varietà di scalogno – ci tiene a sottolineare Paola Berte, presidente della pro loco riolese - ma solo quella romagnola è riuscita ad ottenere nel 1992 e dunque 25 anni fa, la prestigiosa certificazione».
L'Allium Ascalonicum non è originario di queste zone, proviene infatti dal Medio Oriente. Particolarità di questa pianta è la sua possibilità di riproduzione. Non facendo fiori questa può rigenerarsi solo se vengono piantati i bulbi ogni anno. Una modalità che porta con sé un’altra peculiarità questa volta di natura organolettica. Nessuna contaminazione per impollinazione o intromissione biologica si può verificare per cui, oggi, quando si assaggia uno spicchio di scalogno di fatto s’incontra un gusto identico a quello di oltre 5mila anni fa.
Riconosciute le proprietà possedute dallo scalogno come quelle antibiotiche, disinfettanti per l'apparato intestinale, disintossicanti e diuretiche e di anti-invecchiamento. Inoltre lo «Scalogno di Romagna» è ricco di selenio, silicio e vitamina A, B e C.
«In uno spicchio di scalogno – conferma ancora la Berti - si nascondono storia, tradizione e naturalmente molto gusto. Le proprietà e le potenzialità di questa liliacea che vanta parenti di prestigio come la cipolla di Medicina e l’aglio nero di Voghiera, sono ampiamente riconosciute dai grandi chef, ma anche dalla semplice massaia romagnola, abituata da sempre ad inserire il prezioso spicchio viola in molte portate».
Per dare giusto riconoscimento a questo prezioso ingrediente della cucina tradizionale la Pro loco, da 25 anni, organizza una festa a tema. «Anche quest’anno – ricorda la presidente della Pro loco - nell’area del Parco Pertini dal 20 al 23 luglio, tutte le sere e la domenica anche a pranzo la sagra prenderà vita. Lo scalogno arricchirà il ragù, condirà carne e patate o si trasformerà in frittata e sott’olio e con un occhio alla cucina moderna verrà servito in salse speciali a base di pinoli e pistacchi su crostini, arricchirà a fresco tagliolini di ragù bianco e si trasformerà anche in dolce, appositamente caramellato e servito con ricottina dolce, su ricetta della chef Monica Vincenzi. Infine – conclude la Berti - per l’occasione è stato creato un piatto che ne permette la degustazione a tutto tondo, ‘lo Scalognoso’».
La Fiera dello Scalogno di Riolo Terme, in programma fino a domenica 23 luglio, prevede l’allestimento di una mostra mercato per le vie del centro, spettacoli e intrattenimento oltre ovviamente ad uno stand gastronomico in cui sarà possibile degustare piatti e menù dedicati.
Per le vie centrali, dalle 18 di ogni sera, la domenica dalle 10, sarà possibile visitare la mostra mercato dello scalogno, con le offerte degli agricoltori che sono in possesso della certificazione del prodotto.
Lo «Scalogno di Romagna» lo si potrà trovare fresco in mazzetti legati di 500 grammi, secco in mazzetti di 500 grammi, nelle trecce oppure secco in confezione da 100 grammi. Infine particolarmente apprezzata è la tipologia sott’olio o sotto aceto.
Dalle 18.30 tutti a tavola nello stand allestito nel parco Pertini e per concludere la serata spettacoli ed eventi musicali allieteranno il pubblico. Venerdì 21 luglio, dalle 21, sul palco si terrà il concorso canoro «Ricantare a Riolo», sabato 22, sempre dalle 21, sarà la volta del piano bar con Mauro e dj Sax Group, infine domenica sarà la volta dei New Drops.