Riaprono mostre, musei e biblioteche in tutta la regione

Romagna | 02 Maggio 2021 Cultura
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Federico Savini
Come previsto, la data del 26 aprile ha detto in concreto poco a settori della cultura come il teatro e il cinema (che si stanno attrezzando a far ripartire un intero indotto, senza contare il dibattito in corso sul coprifuoco alle 22), mentre per quanto attiene a mostre e musei sembra proprio che la «primavera dell’arte», quella che di consueto «addobba» di esposizioni in ogni dove i primi mesi caldi dell’anno, sarà spumeggiante anche in questo 2021 sempre pandemico.

RAVENNA
Come preventivato, con la possibilità di riaprire i musei al Mar di Ravenna la mostra «Paolo Roversi - Studio Luce», spettacolare allestimento in omaggio all’artista ravennate, sarà prorogata di un mese, rimanendo visitabile fino al 6 giugno, da martedì a sabato ore 9-18 e anche la domenica dalle 11 alle 19.
Sempre a Ravenna, bisognerà attendere l’8 maggio per ammirare le opere dell’esposizione «Dante. Gli occhi e la mente. Le Arti al tempo dell’esilio», che rimarrà allestita nella chiesa di San Romualdo fino al 4 luglio, con opere anche di Giotto e Cimabue, oltre al celebre altorilievo in marmo Madonna in trono con il Bambino, giunto in prestito dal Louvre. Tornando al Mar, è fruibile dal pubblico anche «Dante nell’arte dell’Ottocento. Dagli Uffizi Annibale Gatti, un capolavoro della pittura tardo romanica», allestita fino al 5 settembre, mentre si aprono «per davvero» alle visite anche le due esposizioni allestite a Tamo: «L’alto passo… Andar per pace», con le cento terracotte dantesche dello scultore Enzo Babini, e «Dante e la Romagna», che ripercorre le tappe del Poeta sul nostro territorio.
«Ascoltare Bellezza. The Bearers Of The Cross / Equinozio di primavera» è poi il titolo dell’allestimento di Luca Zamoc nella sala Mosaico della biblioteca Classense, dove rimarrà esposto fino al 5 giugno. Lo street artist italiano definisce il suo disegno «un’arma della coscienza per comprendere l’universo che ci circonda» e trae fonte d’ispirazione preminente dalla mitologia e dall’epica. Sono inoltre nuovamente visitabili le mostre allestite in Classense: «Inclusa est flamma. Ravenna 1921: il Secentenario della morte di Dante» (per la quale esiste un virtual tour: www.classense.ra.it/mostredantesche/) e «Figure per Gianni Rodari: eccellenze italiane». Dal canto propriamente bibliotecario, la Classense ha ripristinato l’orario di apertura fino alle 19 (anziché le 18) e sarà aperta anche al sabato, con la possibilità di accedere agli scaffali senza prenotazione (cosa che vale per tutto il sistema comunale), ma rimane attivo anche il servizio di consegna dei libri a domicilio.
Con la zona gialla, a Ravenna riaprono insieme ai musei (tra cui il Nazionale e Classis) anche i monumenti, quindi la Basilica di Classe (da lunedì a mercoledì 13.30-19.30; da giovedì a sabato 8.30-19.30; domenica 13.30-19.30), il Battistero degli Ariani (da lunedì a sabato 9-12), il Palazzo di Teodorico (lunedì 8.30-13.30), il Mausoleo di Teodorico (da lunedì a giovedì 8.30-13.30; venerdì e sabato 8.30-19; domenica 8.30-13.30), la Domus dei Tappeti di Pietra (da lunedì a domenica 10-18.30), la Cripta Rasponi e i Giardini pensili (da martedì al venerdì 14-18.30, sabato e domenica 10-18.30). La zona dantesca e la Tomba di Dante nel mese di maggio si arricchiranno con l’inaugurazione del Museo Dante.

FAENZA
Il Mic ha riaperto al pubblico e torna visitabile la mostra di Alfonso Leoni, prorogata al 10 ottobre 2021. Il nuovo orario settimanale prevede l’apertura dal martedì al venerdì dalle 14 alle 19 e sabato e domenica dalle 10 alle 19. Contestualmente ripartiranno le visite guidate alla mostra del venerdì (ore 18) con 3 euro oltre il prezzo del biglietto.
Ha riaperto i battenti per le visite anche il museo Zauli, precisamente martedì e giovedì dalle 14 alle 17, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 13 e sabato su prenotazione, in attesa di conoscere le programmazioni di corsi ed eventi culturali.
Inoltre, venerdì 30 aprile alla Bottega Bertaccini sarà allestita la mostra «Mestieri di ieri / Mestieri di oggi», visitabile fino al 29 maggio nei feriali ore 9-12.30 e 15.30-19.30 (no lunedì mattina). Nell’allestimento, curato dall’associazione Il Lavoro dei Contadini, si compie un percorso che attraversa i secoli partendo dagli Antichi Mestieri di Bologna con incisioni seicentesche di Annibale Carracci e Giuseppe Maria Mitelli, fino ad arrivare ai giorni nostri con le opere di stampatori, incisori, ceramisti, falegnami, tegliai e intrecciatori di vimini. Si potranno dunque ammirare le immagini dei grandi artisti del passato accanto alle ceramiche di Carla Lega, i cesti di Arianna Ancarani le tele stampate di Egidio Miserocchi, le suppellettili in legno di Stefano Rubboli e le teglie di Maurizio Camilletti.

CERVIA
Venerdì 30 alle 11 ai Magazzini del Sale inaugura la mostra «Love your world!», con le opere di Maurizio Ceccarelli. L’artista, imolese di nascita ma ormai cervese acquisito, torna dopo sei anni ai Magazzini con i coloratissimi approdi di un’arte ormai matura, sempre schierata per la difesa dei diritti, sensibile ai temi degli attentati, del male psichico e della lotta per la difesa del pianeta. Ogni sua opera nasce dalla fusione di culture e di materiali raccolti in più metropoli e questo amalgamarsi di realtà così diverse richiama la globalizzazione del mondo e la sua integrazione. L’artista strappa i manifesti dai muri, li riporta direttamente sulla tela o sulla scultura e una volta incollati sul supporto questi vengono nuovamente lavorati e trasformati in opere d’arte.
Sabato 1° maggio riapre anche il museo del Sale, dov’è sempre allestita fino alla fine del mese la mostra «Cervia Ritrovata: La scoperta della città antica e del suo territorio» (museo aperto al pubblico su prenotazione sabato e domenica, dalle 15 alle 19).

BAGNACAVALLO
È finalmente visitabile per davvero (dopo essere stata aperta solo per poche ore) la grande mostra antologica «Giulio Ruffini. L’epica popolare e l’inganno della modernità 1950-1967», allestita al museo delle Cappuccine di Bagnacavallo. Il periodo espositivo è stato prorogato fino a domenica 4 luglio, quindi ci sarà modo di ammirare i dipinti che raccontano la Romagna delle campagne e dei braccianti fino alle ricerche degli anni ‘60, quando Ruffini si misura con i nuovi linguaggi e con il nuovo mondo del boom economico. Visitabile da lunedì a mercoledì ore 15-18, giovedì: 10-12 e 15-21, venerdì 10-12 e 15-19, sabato e festivi 10-12 e 15-19 solo su prenotazione.
Dal 4 maggio, inoltre, la vetrina di Bottega Matteotti ospiterà fino al 30 giugno la mostra personale di Anna Tazzari dal titolo «Le donne di Tonino», dedicato al maestro Guerra che a Bagnacavallo era di casa grazie all’amicizia con l’indimenticato Italo Graziani. Le sculture di Anna Tazzari sono proprio ispirate ai disegni di Tonino Guerra, al centro della mostra della Bottega Matteotti.

MASSA LOMBARDA
Dal 3 al 29 maggio il Centro Culturale di Massa Lombarda propone il progetto «Nel cassetto del Venturini», in dedica a Carlo Venturini, a cui è dedicato il centro. Pr l’occasione saranno esposti alcuni dei titoli onorifici più rappresentativi di Venturini e del suo impegno culturale, scelti tra gli oltre 300 conservati nel fondo a lui dedicato. Inoltre, sarà reso disponibile online un podcast di quattro puntate tratto dalla guida «Museo Civico Carlo Venturini di Massa Lombarda», monografia della Collana del Sistema Museale della Provincia di Ravenna.

FORLÌ
Venerdì 30 aprile ai musei di San Domenico a Forlì partirà finalmente anche «Dante. La visione dell’arte», allestita fino all’11 luglio. Nata da un’idea di Eike Schmidt (direttore delle Gallerie degli Uffizi), e di Gianfranco Brunelli (direttore delle grandi mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì) e curata da Antonio Paolucci e Fernando Mazzocca, la mostra affronta un arco temporale che va dal Duecento al Novecento, illustrando a 360 gradi la figura del padre della Divina Commedia e della lingua italiana. Ci saranno opere di Giotto, Beato Angelico, Filippino Lippi, Michelangelo, Tintoretto, fino ad arrivare a Sartorio, Boccioni, Casorati e altri maestri del contemporaneo. E circa 50, tra dipinti, sculture e disegni arriveranno proprio dagli Uffizi.

BOLOGNA
Nell’attesa di quell’autentica immersione nell’arte che si annuncia la prossima edizione di Art City, in programma in vari spazi del capoluogo dal 7 al 9 maggio, Bologna scalda il motore della creatività con nuovi allestimenti, tra i quali quello appena augurato a Palazzo Pallavicini. Dove fino al 27 giugno sarà allestita la mostra «Ritratti e Sogni» di Vittorio Corcos, che espone una quarantina di maestosi dipinti provenienti da collezioni pubbliche e private, ad opera di uno dei più apprezzati interpreti della Belle époque.
A Palazzo Fava è invece visitabile già da qualche giorno la mostra «Sfregi» di Nicola Samorì, artista romagnolo tra i più affermati delle ultime generazioni. Il percorso espositivo è imponente e mette in fila circa 80 opere, tra sculture e pitture. Il progetto è stato curato dallo stesso Samorì per le sale del Palazzo delle Esposizioni di Genus Bononiae, istituzione che così getta uno sguardo esaustivo sulla sua produzione artistica degli ultimi 20 anni.
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