«L'affollamento è più che normale e legato alla stagione invernale. Ma da qui a dire che siamo al collasso, ne passa». Maria Pazzaglia, direttore del Pronto Soccorso dell'ospedale «Santa Maria delle Croci» di Ravenna, spegne le polemiche che negli ultimi giorni sono arrivate da più parti in merito a un sovraccarico di lavoro e una difficoltà nel gestire l'utenza. A sollevare il caso sono stati sia Alberto Ancarani di Forza Italia e Samantha Tardi di CambieRà, che hanno ripreso le lamentele dei sindacati Nursind e Uil Fpl, che Articolo Uno. Il Movimento Democratico e Progressista, in particolare, ha parlato di un pronto soccorso «stracolmo di pazienti ammassati su barelle per 10-11 ore in attesa di un ricovero» e di «medici, infermieri e Oss in prima linea a rispondere per un'assenza organizzativa facilmente prevedibile». Accuse che Pazzaglia respinge in pieno: «Ogni anno, in questo periodo, ci risiamo: stesse polemiche per fare parlare di sé. Se si va a Bologna, si legge di emergenze simili. Tutti i pronto soccorso, tra novembre e febbraio, hanno una variazione negli accessi, non sarebbe normale se non fosse così. L'affollamento c'è, non possiamo certo negarlo. Ma si lavora in maniera regolare, anche grazie al potenziamento di personale che abbiamo implementato. Durante la settimana successiva all'Epifania, complice il tempo soleggiato, c'è stato addirittura un calo di lavoro. Appena ricomincerà a piovere, è fisiologico, torneranno ad aumentare le persone». La media di accessi, in ogni caso, stando ai dati di Pazzaglia in questo periodo è di 160-165 persone al giorno, che arrivano a 250 se si includono i pazienti indirizzati agli specialisti di Pediatria, Ginecologia, Ostetricia e Ortopedia: «Si va dalla febbre alta al male al piede, come sempre. Non ci sono epidemie in atto e l'influenza non è affatto al massimo picco».