Ravenna si candida per avere il corso di laurea in Medicina e Chirurgia
Il corso di laurea in Medicina e Chirurgia potrebbe essere attivato, l’anno prossimo, a Ravenna. Il condizionale è d’obbligo, visto che quella del Comune e degli altri soggetti che sostengono l’Università in città è una candidatura che vede concorrere anche gli altri campus della Romagna.
«NESSUNA GUERRA»
Quel che è certo, è che il sindaco Michele De Pascale tiene molto alla questione, visto che rispetto a Rimini e Forlì-Cesena, Ravenna ha un’offerta formativa inferiore: «Siamo convinti che la nostra sia una candidatura autorevole, sia perché disponiamo delle risorse per sostenere un percorso del genere, sia perché è indiscutibile che il nostro insediamento universitario, rispetto a quello degli altri campus vicini, sia minore. Quel che però tendo a precisare è che non faremo nessuna guerra. Riteniamo che la decisione su dove aprire il corso di laurea vada presa di concerto con le altre realtà romagnole».
DISCUSSIONE ANNOSA
Nel caso il progetto vada in porto, si andrà a mettere un punto a una discussione che prosegue da tempo: quella sul fatto che la facoltà di Medicina e Chirurgia di Bologna non sia ancora stata decentrata. Tema che fa il paio con un argomento ancora più caldo e di livello nazionale, ovvero che la pianificazione sugli organici dei medici veda uno squilibrio tra chi va in pensione e chi si forma e poi si specializza, con conseguenze negative non di poco conto sui posti vacanti: «Il dibattito è aperto e non diamo nulla per assodato, così come non ci proporremo in modo arrogante per accaparrarci il corso», sottolinea il primo cittadino.
I posti che saranno disponibili in caso di attivazione si andranno ad aggiungere a quelli di Bologna, che quindi non perderà studenti proprio perché la necessità è quella di formare nuovi medici: «Insieme a noi, nell’appoggiare questa proposta, ci sono tutte le altre realtà che a Ravenna, attraverso Fondazione Flaminia, sostengono l’Università. Parlo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, di Confindustria, delle altre associazioni di categoria. Avere Medicina e Chirurgia sarebbe una grandissima opportunità per la città. Se la cosa dovesse andare in porto, Infermieristica rimarrebbe comunque a Faenza, in quella che però sarebbe una bella chiusura del cerchio».