Ravenna, parla il segretario Pd Barattoni: "Un onore la Festa nazionale, tesserati stabili, il congresso in autunno"

Romagna | 16 Giugno 2018 Politica
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Federica Ferruzzi - Dalla Festa nazionale del Pd, che quest'anno si terrà a Ravenna, ad una riflessione sui tesserati che, nonostante la sconfitta del 4 marzo, sono in linea con quelli dello scorso anno, il segretario provinciale del partito, Alessandro Barattoni, traccia un'analisi generale del periodo, auspicando  un percorso congressuale per il prossimo autunno.
Barattoni, quest'anno la festa nazionale del Pd si terrà a Ravenna: ci saranno novità?
«Lo spazio sarà quello e le date pure: eravamo partiti per la 'solita' festa provinciale, il fatto che ora sia diventata nazionale comporterà un altro tipo di organizzazione. Mediaticamente si andrà oltre il territorio provinciale e dovremo lavorare unitamente al nazionale. Non dico che dovremo migliorare la nostra, ma presentarla in maniera diversa questo sì. Politicamente si tratta di una grande opportunità, ma anche dal punto di vista della promozione del territorio. Sul versante concerti la maggior parte è già stata definita, mentre i dibattiti politici saranno decisi più avanti e prevederanno confronti con altre forze politiche. Inviteremo anche esponenti del nuovo governo».
Parlando di feste, la stagione di quelle locali è già iniziata: qual è il bilancio?
«Le feste sono andate e stanno andando molto bene: Lugo, Savarna, San Patrizio e Villa Prati hanno dato e stanno dando soddisfazione sia come partecipazione, sia come adesione di volontari nelle cucine e nei vari servizi. Il calendario è solo all'inizio della stagione e ne stanno partendo molte altre. C'è ancora un'adesione che funge da importante stimolo per i nostri volontari: il fatto che le feste funzionino e vadano bene è un riconoscimento del lavoro di queste persone che, nei loro circoli, fanno sì che il partito rimanga aperto e funzioni sotto tutti i punti di vista. Il fatto che per la prima volta nella storia la festa nazionale si svolgerà a Ravenna è innazitutto merito e un premio al loro impegno e alla loro passione».
Quali sono i dati del tesseramento? La sconfitta del 4 marzo si è fatta sentire?
«I dati sui tesserati sono in linea con quelli dell'anno scorso, quando però le iscrizioni erano partite in anticipo per via del congresso. Quest'anno, invece, ci si è concentrati sulle elezioni di marzo, di conseguenza si sta ancora procedendo con i tesseramenti. La sconfitta ha lasciato scorie umorali che però non hanno influenzato le iscrizioni».
Qual è la sua posizione rispetto al congresso e alle primarie? Queste ultime servono ancora?
«Lo stallo di novanta giorni per un governo che non si è insediato ha comportato un rallentamento della discussione interna al Pd. Ancora non si è dato pieno mandato ad un segretario che è tuttora reggente, ma un confronto interno, adesso, non è più rimandabile. L'assemblea nazionale dovrà dare il via ad un percorso congressuale in autunno che dovrà svolgersi come sempre, con una discussione interna tra gli iscritti prima e con un confronto con gli elettori poi. Credo però che, se avessimo fatto una discussione dopo il 4 marzo, avremmo capito meglio da quali parole ripartire: ritengo lo si debba fare dalle idee e, solo di conseguenza, dalle persone. Il 4 marzo abbiamo incassato il peggior risultato della storia del Pd: se ci fossimo confrontati allora, oggi saremmo un po' più avanti. Adesso mi aspetto un congresso che non guardi alle prossime elezioni europee, ma che getti semi per i prossimi 10 anni. Abbiamo bisogno di parole d'ordine da cui ripartire. Non siamo riusciti a seminare il seme della speranza? Penso dovremmo proporre la ripartenza rispetto a temi quali la precarietà, la sostenibilità ambientale, la concentrazione della ricchezza».
Una riflessioni sulle ultime amministrative che si sono svolte vicino a noi?
«Una riflessione si potrà fare solo dopo il ballottaggio, ma si può dire che il risultato certifichi un governo a trazione leghista che si sta giocando il 32% ottenuto dai 5 stelle. La Lega è il partito che sta guidando il paese e mette in luce le contraddizioni di un alleato che un giorno valutava di unirsi al Pd, il giorno dopo a Fratelli d'Italia poi alla Lega. Quando continui a dire che non sei né di destra né di sinistra, rischi di farti tirare dalla parte che decide l'alleato. Accanto a questo c'è un Pd che ha dimostrato di essere vivo e di 'tenere', con risultati sopra le aspettative in alcune città. Colgo l'occasione per congratularmi con Riccardo Francone, confermato sindaco di Bagnara, e con Mascia Carnevali, che dopo un'ottima campagna elettorale saprà fare un altrettanto ottimo lavoro all'opposizione». 
 
 
 
 
 
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