Ravenna, l’assessore Del Conte spiega i tempi e i modi per la riqualificazione dei capanni
Elena Nencini
Capanni, padelloni, bilancioni sono il sogno segreto di molti ravennati, e non solo: da tempo non se ne costruiscono di nuovi, mentre il Comune sta cercando di regolarizzare la situazione di quelli esistenti, avendo attivato un procedimento unico per l’approvazione del progetto di riqualificazione e per il rilascio del rinnovo della concessione demaniale.
Usati inizialmente come ricovero temporaneo durante la pesca sono diventati poi luoghi di svago con gli amici, per pranzi, cene o relax; il materiale di costruzione è sempre stato povero, spesso di riciclo, alle volte anche pericoloso come eternit o amianto.
Da diversi anni il Comune di Ravenna ha iniziato un percorso per sanare la situazione dei capanni nelle pialasse Baiona e Piomboni anche a fronte del fatto di trovarsi in zone in parte rientranti nel Parco Regionale del Delta del Po, in parte sottoposti a vincolo idrogeologico, in parte riserva naturale dello Stato.
L’assessore all’urbanistica Federica Del Conte spiega come stanno andando le domande di riqualificazione e il regolamento.
Quanti concessioni avete rilasciato finora?
«Al momento sono 270 le pratiche arrivate relative alla messa in regola dei capanni delle due pialasse Baiona e Piomboni, di cui sono concluse oltre un centinaio. Per i capanni relativi a dighe e fiumi finora sono state invece presentate 77 domande, ma concluse molte di meno perché siamo in attesa di ottenere i nulla osta idraulici dalla Regione. Il termine per la riqualificazione dei capanni in pialassa è il 31 agosto del 2023, mentre per gli altri non abbiamo posto scadenze temporali: i nostri tempi decorrono da quando vengono rilasciati i nulla osta. In questo caso infatti siamo i responsabili del procedimento ma sono situazioni molto più complesse perché coinvolgono più enti. C’è ancora più di un anno per mettersi in regola. Questa è la fotografia dello stato delle riqualificazioni che riguardano le nostre aree».
Il capanno è un bene demaniale e quindi sottoposto a concessione quanto sarà la durata?
«Ci sono state diverse proroghe: chi vuole mettersi in regola ha adesso una concessione provvisoria fino al 31 agosto 2023 poi avrà 9 anni di concessione definitiva. Il regolamento stabiliva che la superficie massima fosse di 28 mq adesso la superficie legittima arriva fino a 70, nel rispetto delle norme vigenti, i materiali naturalmente devono essere legno o canna palustre».
In pialassa si vedono anche dei capanni abbandonati in condizioni disastrose. Quali provvedimenti state prendendo?
«Stiamo procedendo parallelamente a questo processo di riqualificazione con finanziamenti pubblici per andare a mettere in regola le situazioni di abuso, che sono situazioni molto diverse dal lavoro dei capannisti che si sono messi in gioco per seguire il regolamento. A questi riconosciamo un importante intervento per un paesaggio tipico delle nostre valli. Purtroppo in diversi capanni come materiali da costruzione sono stati impiegati l’eternit e l’amianto e quindi bisogna intervenire per sanare queste situazioni. Cerchiamo di reperire apposta risorse e ci portiamo avanti per un lavoro importante per il nostro paesaggio. Ad agosto 2023 faremo una fotografia di quello che prendiamo in mano e un censimento dettagliato» .