Ravenna, la titolare dello Sporting Club: "Riaprire a giugno è come farlo a settembre"

«Riaprire il primo giugno è come non riaprire o riaprire a settembre. Andiamo incontro all’estate: chi si iscriverà a una palestra come la nostra, che nella stagione calda ha sempre lavorato poco?». Donatella Graziani è la titolare dello «Sporting Club» di Ravenna, che come le altre strutture è chiusa dal 24 ottobre scorso: «Sto notando come alcune palestre stiano proponendo, in vista della riapertura, prezzi stracciati, politica che io trovo profondamente sbagliata: noi vendiamo un servizio che fa rima con qualità, con benessere. Se lo svendessimo, lanceremmo un messaggio negativo e fuorviante. Allo stesso tempo, è difficile capire quale sia la strategia giusta per non soccombere. Anche noi stiamo facendo qualche corso nel cortile della palestra, così come ai Giardini pubblici e alla Rocca, ma non può certo bastare dopo tanti mesi di chiusura. Che ne sarà, per esempio, della sala pesi, che il nostro clou?». A queste riflessioni sul futuro si aggiungono quelle sui mancati incassi, le spese sostenute e i pochi aiuti ricevuti: «Noi paghiamo l’affitto, come molti altri. Nel nostro caso c’è stata molta comprensione da parte dei proprietari, ma non si potrà certo andare avanti a non pagare. A livello di ristori, da novembre abbiamo ricevuto circa 9mila euro, che sono nulla in confronto alla perdita che abbiamo avuto. La preoccupazione è che per altri mesi si vada avanti così, a lavorare poco o niente. Io sono seriamente preoccupata». (s.manz.)