Ravenna, la Fimaa: «Affitti, per gli stranieri accesso più dfficile»

«Gli affitti, in provincia di Ravenna, sono abbastanza cari e allo stesso tempo molto richiesti. Ed è chiaro che i proprietari possono permettersi di scegliere le persone». Ivano Venturini, presidente provinciale della Fimaa che tra Ravenna, Faenza, Lugo e Cervia rappresenta 170 agenti immobiliari, non nega che quando uno straniero va a cercare casa, un po’ di limiti li incontra: «Non so se si tratta di un problema di discriminazione, fatto sta che in linea generale si preferiscono le persone del posto o, comunque, quelle che vivono qui da più tempo. Ci sono, poi, due ostacoli all’entrata. Prima di tutto, è più difficile che gli stranieri abbiano contratti di lavoro a tempo indeterminato, cosa invece richiesta. Secondo, le famiglie straniere sono più spesso numerose ed è difficile trovare appartamenti adatti». A questo, secondo Venturini, si aggiunge il fatto che i proprietari, in una realtà di provincia come quella ravennate, sono in molti casi anziani: «Agli occhi di queste persone, uno straniero che lavora in banca è ben diverso da quello che fa l’operaio o quello che ha un kebab. Non voglio generalizzare, abbiamo affittato a senegalesi, cinesi, marocchini. Ma la situazione è un po’ diversa, dal mio osservatorio, rispetto agli italiani, anche nel caso in cui a cercare una casa siano gruppi di uomini che sono qui per lavorare per brevi periodi e cercando, quindi, affitti brevi». Il discorso cambia quando si passa alla compravendita: «Quasi tutti hanno bisogno di un mutuo ma nel momento in cui la banca lo concede, per il proprietario i problemi sono finiti: incassa quel che c’è da incassare, poco gli importa chi c’è dall’altra parte. Vediamo, spesso, che all’acquisto arrivano albanesi ormai residenti da anni, magari titolari di piccole ditte nel settore costruzioni». L’accesso alla casa, sul libero mercato, da parte di persone di origine straniera determina anche una sorta di geografia: «Per motivi di prezzo e tipologia dell’appartamento, gli stranieri tendono a vivere in quartieri dove ci sono palazzoni che gli italiani possono non preferire come soluzione abitativa. Sono solo dinamiche di massima, poi ogni caso è a sé. Da quel che vedo comunque, lo straniero si sposta dalla città o dal luogo di lavoro solo perché ha trovato prezzi più concorrenziali a Fornace Zarattini e Piangipane rispetto, per esempio, a Ravenna». (s.manz.)