Ravenna, la Cassazione annulla l'assoluzione per l'ex infermiera Poggiali
Appello bis. La prima sezione penale della Corte di Cassazione, il 20 luglio ha deciso di annullare l'assoluzione dell'ex infermiera dell'Umberto I di Lugo Daniela Poggiali finita a processa con l'accusa di aver ucciso una paziente con un'iniezione di potassio. Arrestata a fine 2014 per la morte di Rosa Calderoni avvenuta l'8 aprile di quell'anno, la Poggiali è stata condannata all'ergastolo in primo grado nel marzo 2016 poi assolta "perchè il fatto non sussiste" dalla Corte di Appello di Bologna nel luglio dello scorso anno. La Procura generale, però, si è opposta all'assoluzione e il ricorso è stato accolto dalla prima sezione penale della suprema corte presieduta da Antonella Mazzei. La Corte, il 17 luglio, dopo aver ascoltato il sostituto procuratore generale Mariella De Masellis, l'avvocato difensore della Poggiali, Lorenzo Valgimigli, gli avvocati di parte civile, Marco Martines e Maria Grazia Russo che tutelano i figli della defunta e Giovanni Scudellari che tutela l'Ausl, s'era riunita in camera di consiglio nel pomeriggio uscendone in tarda serata annunciando di aver sospeso la seduta per tornare a riunirsi venerdì 20, viste le numerose e complesse questioni da affrontare. La pg De Masellis, nella sua esposizione di martedì scorso, aveva sottolineato come la Poggiali fosse stata condannata a 4 anni e 4 mesi per i furti commessi nel suo reparto e come fosse stata licenziata dall'Ausl per le due foto che la immortalavano con i pollici alzati accanto ad una paziente appena deceduta.