Ravenna, inaugurata alla Biblioteca Classense la nuova ala delle "Arti e Mestieri"

E’ stata inaugurata oggi, presso l’Istituzione Biblioteca Classense a Ravenna, la nuova Sala dedicata al Fondo Gino Missiroli, della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, nel rinnovato primo piano destinato “Alle Arti e Mestieri”.
Sono intervenuti, con gli eredi di Gino Missiroli e alla presenza di un folto pubblico, dopo la presentazione di Patrizia Ravagli, Presidente dell’Istituzione Biblioteca Classense, il Presidente del Gruppo Cassa di Ravenna, Antonio Patuelli, il Presidente della Fondazione Cassa, Ernesto Giuseppe Alfieri, il Sindaco del Comune di Ravenna, Michele de Pascale, l’Assessora alla Cultura, Elsa Signorino, Roberto Balzani, Presidente dell’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna.
La Fondazione Cassa di Ravenna ha acquisito nel 2014 la Collezione di Gino Missiroli, noto cultore e collezionista, conservata presso la sua abitazione, costituita, in particolare, da interessanti e rari cimeli teatrali, libretti di sala, locandine di molte opere di grande interesse culturale, di cui diverse della Scala di Milano, litografie e quadri di cantanti lirici, spesso con dedica apposta, e da numerosi documenti relativi alla recente storia ravennate, cartoline e fotografie rare di Ravenna e una quantità incredibile di oggetti che appartengono alla storia della città.
L’acquisto dell’Archivio storico Missiroli da parte della Fondazione Cassa, ed il successivo lavoro di catalogazione effettuato dalla Classense, preserverà un patrimonio che avrebbe rischiato di disperdersi.
Il restauro delle Sale dedicate alle Arti rientra nell’ambito del terzo stralcio dei lavori nel Complesso Monumentale Classense, effettuati con il determinante sostegno della Fondazione Cassa.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna è quindi lieta di aver contribuito a valorizzare ulteriormente, con il Fondo Missiroli, la Biblioteca Classense, nel solco della storica e proficua collaborazione a Ravenna, come ricorda lo storico Franco Gabici, che ha sempre tenuto in gran conto la valorizzazione e la conservazione del suo straordinario patrimonio.