Ravenna, il traghetto dei disagi fra Marina e Porto Corsini verrà sostituito, ma tempi molto lunghi
Marianna Carnoli - Il traghetto di Marina di Ravenna fa discutere. Il 3 agosto si sono riunite in seduta congiunta in Comune su richiesta dell’opposizione, le commissioni Società partecipate e Porto oltre a 6 rappresentanti di Start Romagna che gestisce il servizio per fare il punto sul traghetto che collega Porto Corsini e Marina di Ravenna. Recentemente i due mezzi che fanno la spola tra le due sponde sono stati fermi diverse volte creando ovvi disservizi in un periodo, quello estivo, in cui il traghetto viene maggiormente sfruttato dalla cittadinanza cui si sommano i turisti.
I consiglieri comunali hanno chiesto quali fossero le intenzioni di Start Romagna nel medio periodo per riuscire a dare un servizio puntuale all’utenza. In primis sono stati chiesti numi sull’impossibilità di utilizzare la fila centrale «per motivi di sicurezza» del traghetto per posizionare le auto durante la traversata, «novità» di quest’estate ed hanno chiesto come mai una norma contenuta in un’ordinanza del 2013 venga applicata solo ora. La risposta di Start Romagna nella persona del presidente Roberto Sacchetti è stata che le auto, oggi, hanno dimensioni più grandi rispetto al passato e che la sicurezza impone che, ogni vettura in sosta sul traghetto possa avere la possibilità di aprire la portiera. Ha aggiunto, però, come si stia lavorando sul layout del traghetto per poter consentire l’utilizzo anche della terza corsia. Si è discusso, poi, sul perché i due traghetti, ormai obsoleti (uno è del ’92 e l’altro del ’97) non siano mai stati sostituiti da Start Romagna, ma solo manutentati per 20 anni per ben 300 mila euro all’anno, cifra che, come sottolineato da alcuni consiglieri dell’opposizione poteva essere utilizzata 10 anni fa per sottoscrivere un mutuo utile a rinnovare i mezzi. A questo proposito il capogruppo di LpRa, Alvaro Ancisi ha ricordato che quando il servizio traghetto era gestito da Atm, in dieci anni i mezzi erano stati sostituiti due volte. Sacchetti ha ribattuto che l’obiettivo di Start Romagna è quello di mettere in servizio due traghetti nuovi e green a trazione elettrica, dopo che uno studio tecnico e valutazioni preliminari con alcuni costruttori hanno escluso che fosse conveniente riconvertirli entrambi da alimentazione a gasolio a Gnl, gas naturale liquefatto. «Stiamo lavorando per avere due mezzi nuovi che, però, non potranno entrare in servizio a breve: sul medio periodo il nostro impegno è fare tutte le manutenzioni possibili per cercare di limitare il disagio e le interruzioni del servizio. Con il Covid si è introdotta la bigliettazione automatizzata ed è stato sospeso il servizio a bordo, ma abbiamo posizionato personale a terra per agevolare l’utenza inoltre a fine stagione, per non creare disagi oggi, sostituiremo le 4 emettitrici di biglietti (che oggi sono spesso “fuori uso” ndr)». «Oggi sono tante le possibilità di alimentazione per i traghetti- ha concluso l’assessore alle società partecipate, Giacomo Costantini ed essendo stata scartata la possibilità di riconversione a gnl, la possibilità migliore che abbiamo in campo è l’elettrico. Per un investimento da milioni di euro, però, stileremo un progetto esecutivo dal quale sarà possibile farci fare un preventivo per l’acquisto dei mezzi e l’elettrificazione delle banchine e tenendo conto dei ritardi nella consegna delle materie prime e dell’aumento dei costi i nuovi mezzi non potranno entrare in servizio a breve. Inoltre cercheremo di intercettare finanziamenti perché i costi non ricadano esclusivamente su Start Romagna né sull’Amministrazione Comunale».