Ravenna, il comandante della Municipale: «Buoni risultati all'Isola San Giovanni»

«Viaggio molto in treno e devo dire che a distanza di un anno in mezzo, quando arrivo in stazione ho una percezione di sicurezza migliore». Andrea Giacomini, comandante della Polizia Municipale di Ravenna, ricorda bene il primo incontro con i residenti e alcuni consiglieri comunali al quale partecipò per discutere dei problemi dell’Isola San Giovanni: «Quel giorno arrivarono feroci critiche, in parte condivisibili, che mi misero in un certo imbarazzo. Capii, infatti, che c’era un conto salatissimo da pagare, su quella zona». 
In quell’occasione, Giacomini prese un impegno morale con i cittadini: «Mi resi immediatamente conto di non essere davanti a capricci ma a sincere richieste di aiuto provenienti da un’area fuori controllo, con un dilagante bivacco in ogni angolo, con una sostanziale sottrazione di spazio alle persone, giochi non fruiti perché sporchi, panchine occupate da ubriachi, senza contare i sintomi evidenti di spaccio e frequentazioni ben poco rassicuranti». 
Una situazione secondo Giacomini paradossale, vista la presenza del suo comando a qualche decina di metri: «Per me è stato da subito inconcepibile che a pochi passi da noi ci fossero problemi così evidenti di degrado. Oggi, con la dovuta umiltà, posso sostenere che i miglioramenti ci sono stati e sono notevoli. Le forze dell’ordine e di polizia locale presidiano in modo continuativo l’area, sono stati individuati gli strumenti giusti, come le ordinanze, per impedire il consumo di alcol, sono stati censiti i soggetti problematici e pericolosi. Senza contare gli interventi infrastrutturali sul verde e per non avere anfratti in ombra». E il comandante è soddisfatto anche del rapporto che si è creato con residenti e comitati: «I soggetti che quando mi ero appena insediato mi rivolsero quelle accuse oggi mi danno conforto, non certo perché tutti i problemi siano stati risolti in modo definitivo ma perché qualcosa è cambiato e le testimonianze non mancano. Perché se è vero che molte stazioni italiane sono connotate da difficoltà simili a quelle che viviamo a Ravenna, è anche vero che bisogna lavorare per sanare il più possibile contesti oggettivamente brutti. Non posso ancora oggi no rendermi conto che continuano a esserci spacciatori e persone che stazionano nella zona. Noi siamo partiti dalle situazioni che in modo più manifesto ci preoccupavano per poi raffinare sempre di più gli interventi. Dico sempre al sindaco, con una battuta, che non sarò soddisfatto fino a quando Isola San Giovanni e giardini Speyer non saranno come il giardino di Buckingham Palace. Solo allora potrò dire che avremo lavorato in maniera egregia».