Ravenna, il «Nightmare Film Test» torna al PalaCongressi
Federico Savini
Che la storia del Nightmare Film Fest di Ravenna - in programma nuovamente «in presenza», per la diciannovesima edizione, dal 30 ottobre al 6 novembre al PalaCongressi - non sia mai stato riducibile in toto a una rassegna «di genere» è cosa evidente per lo meno da un buon decennio, quando il festival creato da Franco Caladrini cominciò ad esondare dai confini dell’horror attraverso fusioni (ricordiamo quella con GialloLuna NeroNotte) e allargamenti (di genere e prospettiva o verso il mondo della scuola, vedi le recenti «Visioni Fantastiche»), ma forse mai come quest’anno la proposta si era arricchita di sotto-sezioni ed eventi.
Tanto per cominciare, pur tornando nella sede storica del PalaCongressi, come l’anno scorso la rassegna sarà fruibile anche on-line quindi in tutto il mondo, grazie alla rinnovata partnership con il portale di MyMovies (che prevede alcuni eventi esclusivi), e poi ad affiancare Calandrini sono subentrate le co-direttrici Mariangela Sansone e Silvia Moras. Il risultato è una rassegna dalle molte anime, sempre attenta a sondare il «lato oscuro del cinema» ma aperta anche ad altro.
Il grande ospite della diciannovesima edizione sarà Pupi Avati, che sta ultimando il suo film su Dante e sarà insignito del premio «Anello d’oro special». Ma questo accadrà in chiusura di manifestazione, sabato 6 novembre al PalaCongressi. Invece sabato 30 ottobre si partirà con un altro premio, la Medaglia al Valore per il cinema del «lato oscuro», che andrà a Roberto De Feo, autore della sorprendente variazione zombesca The Nest e del quale verrà proiettato A Classic Horror Story.
La colonna del festival rimarrà il concorso internazionale per lungometraggi, «spalmato» nel corso delle intense giornate in calendario (si partirà quasi sempre al mattino), a cui si affiancherà il concerto per cortometraggi, «scremato» fino alla selezione del 6 novembre, a cura del Circolo Sogni. Un’altra partnership storica è con l’Ottobre Giapponese, che avrà una sua mini-rassegna e il 31 ottobre alle 16.30 proporrà un evento nato su commissione: la proiezione di 8 cortometraggi a tema dantesco realizzati da altrettanti registi asiatici. A proposito di Dante, tra gli eventi speciali un posto speciale l’avrà l’appuntamento del 1° novembre con La Mirabile Visione di Luigi Sapelli, musicato da Marco Dalpane (lunedì 1 alle 14). Mercoledì 3 alle 18.30 il festival celebrerà il grande regista Edgar Reisz, con la relazione di Barbara Rossi e alcuni estratti dai torrenziali tre capitoli del suo capolavoro Heimat.
Riavvicinandoci all’horror, ci saranno sia una sezione «d’essai», dove il cinema di genere confluisce in quello d’autore, che una sezione «classic», che prevede tre proiezioni mattutine di film di Jacques Tourneur, Otto Preminger e Phil Karlson dedicate al rapporto fra l’orrore e il melòo. Lancerà poi «sguardi sul cinema italiano e internazionale del presente» la sezione «Contemporanea», che prevede anche la proiezione de La scuola cattolica, il discusso film di Stefano Mordini, che tornerà a Ravenna anche a dire la sua in merito al discusso divieto ai minori imposto al suo film (giovedì 4 alle 21).
La produzione cinematografica regionale troverà spazio in una selezione di corti in programma martedì 2 alle 21 e nel ciclo «Showcase Emilia Romagna», con anche il documentario sul mah-jong Il drago di Romagna di Gerardo Lamattina e il corto di Eugenio Sideri Lo squalo, dedicato alle vittime della Mecnavi (mercoledì 3 alle 16.30).