Patti Smith dal vivo mercoledì 4 a Ravenna
E’ una che ha fatto la storia del rock, e come si conviene alla storia (un po’ meno al rock, per sua natura ribelle e scapestrato) ultimamente non fa che ritirare lauree honoris causa un po’ ovunque. A Ravenna invece - anche un po’ per fortuna - verrà a suonare e cantare. E anche un po’ a parlare, che non guasta mica quando di cose da raccontare ne hai parecchie e le suddette lauree le ritiri anche perché hai doti intellettuali e letterarie al di sopra della media (e non solo quella dei cantautori).
Insomma, la grande Patti Smith suonerà al teatro Alighieri di Ravenna mercoledì 4 dicembre, alle 21, nello spettacolo-concerto «Words and Music» che la vedrà in scena accompagnata da Tony Shanahan, a chitarra e pianoforte. Cantautrice fra le più importanti, ammirate e imitate di sempre (lascia stare che la sua hit più celebre, la miliare Because the night, porti la firma di Bruce Springsteen) e prima icona femminile del punk-rock, Patti Smith è per tutti la «sacerdotessa» del rock proprio per la capacità, mostrata in oltre 40 anni di carriera, di non farsi incasellare. Che c’azzeccano, infatti, le cerimonie sacerdotali con l’influenza del punk? Niente, a meno che non ti chiami Patti Smith e fai dell’estetica disadorna una bandiera (dai non banalizzabili contorni femministi) e nello stesso tempo non dai meno importanza alla serietà austera della tua arte, senza cedere alla cialtronesca disonestà di molti musicisti punk che non si prendevano sul serio per partito preso, facendoci comunque bei soldi (un po’ come accade da qualche anno con la trap).
Di più, Patti Smith non s’è mai limitata ad essere una cantautrice, ma ha affrontato seriamente altre forme d’arte: fotografia, poesia, romanzi, pittura e scultura, senza mai dare l’impressione di farlo per riempire la noia dopolavorista. E’ anche per questo che in pochissimi, con alle spalle carriere come la sua, possono vantare una credibilità intatta negli anni al suo livello (e la credibilità, nella musica giovanile, si perde in un attimo e conta tantissimo, specie da quando proprio il punk ha messo in discussione l’etica del musicista rock). E’ per questo che Patti Smith anche nel 2019 rimane un’icona e un punto di riferimento, e un confronto con la sua arte rimane qualcosa di «problematico», che non può che far bene a tutti, appassionati vecchi e nuovi. (f.sav.)