Motocross, viaggio allo «04 Park Monte Coralli» con Marco Lolli: «Adatto a tutti, Dovi sogna il Mondiale»

Tomaso Palli
E «04 Park Monte Coralli» fu. Dopo mesi di lunghi e minuziosi lavori, il sogno di Andrea Dovizioso è divenuto finalmente realtà. L’inaugurazione della pista da cross è avvenuta mercoledì 23 agosto: una prima giornata per i soli professionisti e licenziati Fmi per poi dare la possibilità anche agli amatori, sabato 26 e domenica 27, di provare il nuovo layout. Chi ha visto nascere e sviluppare il progetto è Marco Lolli, crossista faentino, tecnico di motocross e grande amico di Dovizioso. Lolli, insieme ad un gruppo ristretto di amici del «Dovi», è stato tra i primissimi a testare il nuovo tracciato senza però fermarsi a quei primi giri
esclusivi.
Lolli, qual è stato il riscontro dei primi giorni?
«L’esordio è stato più che positivo. Ho visto tante persone che non si erano mai avvicinate a Monte Coralli. E questo è un bene per il nostro sport se si pensa che la pista è ancora al 90% mentre il parco circostante allo 0%».
La reazione dei pro?
«Tutti contenti e soddisfatti di trovare una pista che ricordi quelle presenti nel panorama europeo e mondiale, nessuno ha espresso lamentele».
E invece l’amatore?
«C’è quello che apprezza voglioso di provare qualcosa di nuovo e quello che, abituato a piste molto facili, si trova spaesato. Ma l’obiettivo di Andrea era di creare un tracciato adatto a tutti che garantisse un approccio positivo sia per il professionista che per l’amatore».
Come si riesce?
«Un esempio è nei salti un po’ più grandi che hanno un doppio tipo di atterraggio: il professionista può arrivare alla sua velocità atterrando nel modo giusto e l’amatore, ad una velocità ovviamente ridotta, può superare l’ostacolo divertendosi. Ma non accontenterai mai tutti i piloti perché, come dice Andrea, il crossista è molto lamentone (sorride, ndr)».
Cosa ne pensa il Lolli-pilota?
«Da una parte c’è il rammarico di aver lasciato il tracciato storico, un qualcosa che ho sempre visto e ammirato, per poi arrivarci a correre. Ma la pista era oramai uguale da una vita e gli stimoli calati. Avere una pista nuova è ripartire da zero e ogni volta si cerca di battere il proprio record personale. Ora hai molti più stimoli».
E il Lolli-tecnico?
«Sarà un tracciato utile a tanti piloti amatori per crescere. Sono presenti aspetti che si trovano in altre piste e perciò, chi ha l’ambizione di andare oltre il contesto italiano, può già avere una prima impronta di ciò che troverà fuori. In più, grazie ai diversi tipi di terreno presenti, sei costretto ad adattare la tua tecnica di guida, modificandola per capire come reagisce la moto. Una difficoltà, ma anche uno stimolo».
Sul vecchio layout ci ha corso e vinto tanto. C’è qualche tratto che lo ricorda?
«Il salto in discesa nella parte più esterna della pista è rimasto abbastanza simile. Ma anche il “salitone” iniziale, immediatamente dopo la partenza: a livello visivo ricorda tantissimo il precedente nonostante le sensazioni in moto siano parecchio diverse».
Regionale, italiano e
forse il Mondiale. Per la sua esperienza, il tracciato sarebbe pronto?
«È un mio pensiero ma, per come conosco Andrea e perché lui punta sempre al top, credo che il suo sogno sia di riportare il Mondiale a Faenza. Oggi, se consideriamo il livello del tracciato, potrebbe già ospitarlo, ma manca il contorno».
Quanto c’è del Dovizioso che lei conosce?
«Il 100%! E infatti, probabilmente, è arrivato abbastanza cotto e provato ai primi giorni di apertura. Lui è una persona trasparente, di quelle che ti trasmettono la vera passione per le moto, fatta anche di lavoro e sacrificio. Il suo obiettivo è di soddisfare questa sua passione. E ne ho avuto conferma domenica scorsa».
Prego.
«Alle 7.30 era in pista per preparare l’apertura. Poteva evitare, c’era il personale incaricato ma lui voleva esserci per dare una mano. E lo stesso ha fatto i giorni prima dell’apertura. Chi lo vede da fuori, magari filtrato da tv e social, non lo immagina così».