Mic, un taglio diverso per il Premio Faenza con «Ceramics now»

Elena Nencini - Ben 53 artisti scelti da 17 curatori rappresenteranno il meglio della ceramica al Museo internazionale della ceramica (Mic) di Faenza dal 29 giugno. «Ceramics now» è l’edizione speciale del Premio Faenza in occasione del 60esimo anniversario. La mostra è organizzata grazie al sostegno dalle Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e della Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza, e resterà aperta fino al 7 ottobre. Sessanta edizioni, ma in realtà il Premio Faenza vanta 80 anni di carriera perché la prima edizione fu realizzata nel 1938 e dal 1964 divenne internazionale. Tra i grandi nomi degli artisti che sono passati Lucio Fontana, Leoncillo, Angelo Biancini, Eduard Chapallaz, Sueharu Fukami. «Il Premio Faenza è noto in tutto il mondo ed è sempre stato negli anni un momento di dialogo e di confronto, con le contemporanee ricerche del settore artistico. – spiega la direttrice del Mic Claudia Casali - Per celebrare questo importante traguardo non volevamo una semplice competizione ma abbiamo inteso fermarci a riflettere sul significato, oggi, della ricerca scultorea ceramica. Le nuove generazioni stanno avviando percorsi di ricerca misti e contaminati tra linguaggi contemporanei differenti. È questa la dimensione che dobbiamo valorizzare con il nostro impegno e le nostre attività espositive. Un premio che porta a Faenza il meglio del panorama internazionale, continua Casali:«Il messaggio che volevamo che il Premio portasse a Faenza fosse proprio la contemporaneità e l'attualità della ceramica. Abbiamo scelto dei protagonisti assoluti che da anni lavorano non solo con la ceramica, lavorano i linguaggi della contemporaneità e si sono distinti proprio per un percorso legato alla ceramica. Sono maestri indiscussi e giovani talenti. Abbiamo tolto da quest'elenco coloro che hanno già vinto il premio Faenza». Non solo scultura ma anche, e soprattutto, progetti installativi e performativi saranno i veri protagonisti di questa esposizione. Spiega infatti la direttrice del Mic:« ci saranno molte installazioni, tante provengono da poetiche legate alla fotografia o che partono dalla gestualità della performance per arrivare a una installazione materica e gestuale dove noi vedremo solo un risultato finale. Si tratta di artisti che lavorano con materiali diversi come Arancio che, negli ultimi anni, ha trovato nella una dimensione poetica nuova. Sarà un premio di grande curiosità per il visitatore e per gli esperti. Questa selezione ha voluto mostrare ciò che può essere la ceramica e che è stata negli anni: una grande rivoluzione tecnica e un linguaggio assolutamente attuale». Un evento che va a inserirsi in un tessuto urbano cittadino forte, come spiega Massimo Isola, assessore alla cultura: «dopo 80 anni il premio si consolida come uno dei simboli della nostra identità. Per Faenza il premio è diventato uno dei tanti punti di riferimento attorno a cui si costruisce un'idea di città, il ruolo e il senso della ceramica per Faenza accanto alla funzione internazionale della città. Il premio nasce da un incontro tra artigianato e arte contemporanea, tra le radici e la cultura di un territorio e la produzione internazionale. Tra queste due direttrici credo si possa lavorare per la città e per la ceramica a livello internazionale».