Lugo, Massimo Cotto presenta «Rossini d’autore», incontri tra parole e musica con Enrico Ruggeri, Irene Grandi e Piero Pelù
Federico Savini
«La cosa di cui sono certo è che saranno serate non ripetibili, con un certo tasso di imprevedibilità. E spero non si tratterà di un’edizione unica, perché vedo che nella musica si guarda sempre di più all’immediato, alla canzone da lanciare nei prossimi tre mesi, evitando di ragionare in termini di carriera, e dunque di poetica di lungo corso. Ecco, credo che invece scandagliare i percorsi sia qualcosa che lascia molto di più agli spettatori e nello stesso modo un traguardo lontano è più stimolante di un traguardo di tappa». Con invidiabile capacitò affabulatoria, il giornalista e speaker radiofonico Massimo Cotto introduce così le tre serate di «Rossini d’autore», rassegna completamente nuova di incontri con importanti cantanti e cantautori che «vuole tracciare una discontinuità nella programmazione del nostro teatro – hanno dichiarato il sindaco di Lugo Davide Ranalli e il direttore del teatro Giovanni Barberini – proprio per mantenere alta un’attenzione che per noi è storica su questo settore dell’arte».
Il contatto tra la fondazione Rossini e Massimo Cotto risale a una dozzina d’anni fa, quando a Lugo ha preso piene l’iniziativa annuale, musicale e benefica, del Light of the Day, che ha coinvolto anche lo speaker di Virgin Radio con un lungo passato in Rai fino a farne il direttore artistico e l’intervistatore sul palco delle tre serate di «Rossini d’autore». Che avranno protagonisti d’eccezione come Enrico Ruggeri (17 febbraio), Irene Grandi (10 marzo) e Piero Pelù (21 aprile). Tutti chiamati a raccontarsi sul palco, rispondendo alle domande di Cotto («non concordate» precisa lui stesso) e inframezzando la chiacchierata con alcune canzoni, anche queste non necessariamente concordate e fatte vibrare nell’aria del teatro dall’accompagnamento di un unico musicista, così da mostrare le canzoni nella loro struggente nudità.
«La musica è un’arte dall’appeal immediato - spiega Massimo Cotto -, ma sa raccontare storie anche con grande profondità. Anche più interessante poi è scoprire cosa ci sia dietro a quelle storie, indagando le origini delle canzoni e le vite degli artisti. Da oltre vent’anni invito i cantanti a raccontarsi sul palco. Inizialmente pensavo che avrei incontrato molte difficoltà ma devo dire che spesso i musicisti sono molto stimolato dall’idea di parlare di sé. Le serate lughesi di “Rossini d’autore” avranno la particolarità di essere navigazioni a vista, una sorta di “teatro al camino” in cui può accadere di tutto, anche di cantare una canzone non concordata e venire interrogati dal pubblico, cosa che tutti e tre i protagonisti hanno accettato molto volentieri».
Quanto al filo conduttore che legherà le tre interviste «parliamo di artisti che hanno tanto in comune - aggiunge Cotto -: si muovono sul confine tra rock e canzone d’autore, non sono snob e hanno tutti cantato a Sanremo, hanno una comprovata capacità di raccontarsi e una bella vena di malinconia, che è una cosa preziosa per gli artisti, fa nascere grandi canzoni. E poi, anche se la maggioranza di uomini farebbe pensare al contrario, è la femminilità che li unisce. A partire da quella non scontata di Irene Grandi, che ha sempre saputo tenere in equilibrio forza e fragilità. Ma c’è sempre stata femminilità anche nella poetica per tanti versi mascolina di Piero Pelù, l’uomo di Regina di cuori da sempre molto attento ai ritratti femminili. Non parliamo poi di Enrico Ruggeri, che tra mari d’inverno e cose che le donne non dicono ha raccontato tantissimo le donne, dimostrandosi grande conoscitore della loro sensibilità».
Le serate si terranno al teatro Rossini alle 21. Ingresso 15-25 euro. Biglietti in vendita dal 30 gennaio su Vivaticket o alla biglietteria del teatro.