Lolli: Dal forese al teatro, la mia esperienza con il bus

Romagna | 26 Novembre 2021 Cultura
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Elena Nencini
Partita quattro anni fa, «In viaggio verso il teatro» è l’iniziativa arrivata alla terza edizione (un anno di fermo a causa della pandemia), voluta da Ravenna Teatro, insieme all’Assessorato alla Cultura e all’Assessorato al Decentramento del Comune di Ravenna. Chi abita nel forese ha l’opportunità di raggiungere il teatro Alighieri usufruendo di un servizio di navetta (senza sovraprezzo): inizialmente rivolta solo alla circoscrizione nord, si è poi allargata anche a quella sud. Un’iniziativa particolarmente sentita ad Alfonsine e Roncalceci e che oggi coinvolge una sessantina di persone, anche se la ripartenza post pandemia induce ancora diffidenza in molte persone, nonostante siano rispettate le misure di sicurezza e le distanze.
Tra i progetti che Ravenna Teatro spera di riattivare è il coinvolgimento delle scuole in questa iniziativa che nel 2020 è stata interrotta a causa delle pandemia, ma che stava dando ottimi risultati. Durante il tragitto, inoltre un esperto, uno studioso, un’appassionato dello spettacolo di quella sera racconterà un punto di vista diverso. 
Alessandro Argnani, condirettore di Ravenna Teatro insieme a Marcella Nonni spiega: «È un’esperienza a cui teniamo tantissimo, perché dà la possibilità a chi non può o non ama spostarsi in automobile di raggiungere il centro storico di Ravenna. In un comune grande come il nostro, riteniamo che sia importante facilitare le opportunità di movimento, dando anche attenzione a giovani e giovanissimi, che con questo servizio possono crearsi un percorso autonomo di fruizione del teatro».
A raccontare la sua esperienza di utente dell’autobus è Cristina Lolli di Ghibullo, che spiega: «ho cominciato a usufruire dell’autobus per comodità, così non devo impazzire per il parcheggio in centro a Ravenna e arrivo in orario. Fanno tutto loro, io devo solo uscire di casa». Un’esigenza nata dopo la crescita delle figlie: «Quando le mie due figlie andavano alla materna e alle elementari ci andavamo spesso a teatro, grazie anche agli spettacoli per le scuole. Poi mi capitava di andarci sempre di più di rado. Grazie a questa iniziativa adesso è il terzo anno che siamo abbonate con mia figlia e sono contenta di seguire la stagione completa». 
Continua Lolli: «ho scoperto sull’autobus che c’erano altri 5-6 persone della mia zona che pero non conoscevo. Quando nel 2020, a stagione già iniziata, per il lockdown, la stagione si è interrotta ci sono rimasta malissimo. Adesso aspettiamo anche che ricomincino altre  iniziative di Ravenna Teatro: io e le mie figlie infatti partecipiamo alla  chiamata per il Paradiso, dopo aver partecipato a Inferno e Purgatorio».
A Ghibullo Lolli è arrivata da Milano: «mi occupavo di teatro, poi ho conosciuto mio marito e mi sono trasferita qui, dove vivo da 18 anni. 
Credo che per le mie figlie sia stata l’infanzia più bella: erano sempre fuori a giocare nei campi. Adesso c’è il disagio di accompagnarle  e riprenderle, ma iniziative come quelal dell’autobus mi fanno sentire più vicina ai miei interessi».
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