Lidi ravennati, danni ingenti da maltempo, Rustignoli (Coop spiagge): «Servono più interventi programmati»

Romagna | 28 Gennaio 2023 Cronaca
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Lo scorso weekend la Romagna è stata flagellata dal maltempo: il 21 gennaio, dopo l’allerta arancione diramata dalla regione per vento, stato del mare e criticità costiera, è stato attivato il Coc, Centro operativo comunale, la struttura di cui si avvale il sindaco in qualità di autorità comunale di protezione civile per la direzione e il coordinamento di servizi di soccorso e di assistenza, con lo scopo di avviare le prime azioni di protezione civile e fronteggiare l’emergenza. Vigili del fuoco, Protezione civile, volontari della Protezione civile Mistral ed agenti della polizia locale hanno lavorato senza sosta per gestire l’emergenza su tutto il litorale monitorando, in particolare le zone più critiche. Anche se i territori più colpiti da quest’ultima ondata di maltempo sono stati il riminese dove sono caduti due metri di neve e sono entrati in azione ben quaranta mezzi spazzaneve e l’Appennino sopra Cesena dove ha nevicato copiosamente, anche la costa ha registrato criticità con alberi e rami caduti, fenomeni di ingressione marina, allagamenti. Oltre a ciò, non sono mancati diversi problemi alla rete elettrica dell’Appennino romagnolo e nel riminese con oltre 5 mila interruzioni: Enel e Prefettura, in accordo con l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e Protezione civile, stanno ancora lavorando per ridurre le criticità. Un’unica cosa positiva, però, c’è: le abbondanti piogge portano acqua che riempie dighe, invasi, falde e pozzi, «scorte» che serviranno nei mesi caldi dell’anno. Ridracoli che in una settimana è passato da un riempimento sotto la media storica del periodo ad avere un milione e 400 mila metri cubi di acqua in più rispetto alla media storica potrebbe avere meno problemi nell’estate 2023 a soddisfare la richiesta di acqua.

50 INTERVENTI DEL VIGILI DEL FUOCO
A Ravenna il picco di alta marea si è verificato nella tarda mattina del 23 gennaio con l’intensificarsi del vento da nord-est che ha provocato allagamenti in varie aree costiere. L’acqua è «entrata» a Lido Adriano in viale Virgilio e in viale Petrarca e a Lido di Dante, dove i Vigili del Fuoco hanno soccorso alcuni animali. Anche Lido di Savio e la zona a nord di Casalborsetti hanno registrato incursioni di acqua mentre a Cervia e Marina di Ravenna si è proceduto a collocare 400 sacchi di sabbia per proteggere la costa. In via precauzionale, viste le previsioni meteo anche per questa settimana, le dighe foranee sono ancora chiuse con accesso vietato. I Vigili del Fuoco, dall’alba di domenica 22 gennaio e fino a sera del 23 hanno svolto una cinquantina di interventi in provincia: il Comando Provinciale, vista l’emergenza in atto, aveva messo in campo più di 40 unità, oltre a diversi automezzi che hanno lavorato con il personale specializzato per il soccorso in ambiente fluviale-alluvionale (SFA). Il servizio di traghetto tra Porto Corsini a Marina di Ravenna, sospeso per qualche ora domenica 23 gennaio è tornato attivo, ma potrebbe subire nuove interruzioni in base alle condizioni del mare. Nelle prossime ore – si legge in una nota – potranno registrarsi ulteriori fenomeni di ingressione marina e di erosione del litorale. Il centro operativo comunale (Coc) resterà attivo fino a cessata emergenza.

PROTEZIONE CIVILE IN CAMPO
Il freddo e il maltempo che hanno colpito duramente la costa e l’entroterra romagnolo hanno visto, come sempre, scendere in campo anche i volontari di Mistral Ravenna che non hanno solo aiutato i vigili del fuoco con la rimozione degli alberi e il posizionamento dei sacchi di sabbia, a protezione della costa, ma hanno dato indicazioni alla cittadinanza, tramite i loro social su cosa fare in caso di mareggiate e vento forte. «Le allerta meteo regionali sono un grande punto di riferimento e una linea guida fondamentale per il territorio- ha spiegato Flavia Sansoni, Segretario Generale dell'Associazione di volontari della protezione civile R.C. Mistral di Ravenna- e con quella “gialla” del 20 gennaio ci siamo subito attivati con il servizio di vigilanza. Lo scorso weekend i nostri cento volontari hanno lavorato confrontandosi con il Coc, in ausilio ai vigili del fuoco. Grazie alle allerta e al livello di emergenza che la regione decide di attivare, riesci a prevedere quello che potrà arrivare, ma non la zona ovviamente, dunque la difficoltà è riuscire a contenere la criticità man mano che si presentano. Abbiamo tamponato gli impatti antropici, abbiamo spostato alberi caduti sulla sede stradale, aiutato cittadini a vuotare cantine allagate. Le previsioni delle prossime settimane ci impongono di tenere alta l’attenzione perchè se la situazione al momento è sotto controllo sappiamo bene che i cambiamenti climatici portano episodi di maltempo violenti ed improvvisi come la mareggiata del 17 settembre dell’anno scorso con vento a 100 km/h che ha fatto registrare diverse ingressioni ed ha rischiato di mandare contro la scogliera la nave da crociera Vicking Sea ormeggiata al terminal di Porto Corsini».

RUSTIGNOLI (COOP.SPIAGGE): «SERVONO INTERVENTI PROGRAMMATI»
«La mareggiata è stata pesante- ha commentato il presidente della Cooperativa spiagge Ravenna, Maurizio Rustignoli- perché abbiamo avuto diverse località con danni economici importanti: a Lido di Savio abbiamo attivato le pompe per il mezzo metro d’acqua entrato nella località; Lido Adriano s’è allagata nella zona sud; a Marina Romea nord i gestori di tre stabilimenti stanno valutando interventi di rifondazione degli stabilimenti scalzati dalla mareggiata. La duna artificiale è stata compromessa in varie parti per una lunghezza totale di 4 chilometri: a Lido di Savio e Lido Adriano è praticamente scomparsa, mentre a Marina Romea solo in parte. A Punta Marina s’è registrato “solo” un indebolimento nella zona nord, dal bagno Baloo al Kamala. Abbiamo cercato di tamponare la situazione con sacchi e l’Amministrazione si è già impegnata a trovare i fondi per ricostruirla. Per quantificare i danni alle strutture aspettiamo che i gestori facciano i conti, ma è chiaro come si sia tornati alla situazione di settembre 2022 quando un’improvvisa e violenta mareggiata aveva distrutto le attrezzature che poi erano state risistemate o ricomprate. Crediamo che il Governo dovrebbe prevedere una linea di finanziamento diretto a livello nazionale, aprire un tavolo per discutere dell’erosione delle coste che compromette la balneazione e il nostro lavoro. Servono risorse economiche importanti, servono interventi ordinari non straordinari, fatti con una cadenza programmata e non ogni 7-8 anni diversamente il danno socio economico diventa praticamente ingestibile».

COLDIRETTI: «EVENTI ESTREMI DANNEGGIANO L’AGRICOLTURA»
Oltre 200 trattori dei soci Coldiretti Emilia Romagna sono stati mobilitati per intervenire nella pulizia delle strade come spalaneve e per la distribuzione del sale contro il gelo. La possibilità di utilizzare anche i trattori garantisce la viabilità e scongiura il rischio di isolamento delle abitazioni soprattutto nelle aree più impervie interne e montane, grazie alla maggiore tempestività di intervento. «Una attività importante soprattutto per garantire gli approvvigionamenti alimentari agli animali nelle stalle e per consegnare il latte raccolto quotidianamente in una situazione in cui l’improvviso cambiamento delle condizioni climatiche crea difficoltà soprattutto alle aziende situate nelle aree rurali- ha sottolineato Coldiretti in una nota». A preoccupare le campagne è il moltiplicarsi di eventi estremi tra trombe d’aria, grandine, bufere di vento, mareggiate e bombe d’acqua che hanno provocato frane, smottamenti ed esondazioni con piante sradicate, interi campi coltivati allagati tra frutteti, vigneti ed ortaggi e serre provocando danni stimabili in milioni di euro. La preoccupazione di Coldiretti è che l’Italia si sta «tropicalizzando» e ciò si manifesta con più eventi violenti, sfasamenti stagionali e il rapido passaggio dal sole al maltempo. Il brusco abbassamento della temperatura con gelo notturno di questi giorni, poi, rischia di bruciare fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti dopo che il caldo anomalo lungo tutta la Penisola ha favorito il risveglio vegetativo anticipato di noccioli, pesche, ciliegie, albicocche, agrumi e mandorle.(marianna carnoli)
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