L’Unesco scopre il Zachegn

Romagna | 29 Settembre 2019 Cultura
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In Romagna abbiamo l’incertezza solo sull’articolo, se sia «il» o «lo», ma chissà all’Unesco in quanti modi fantasiosi hanno pronunciato la parola Zachegn? Eh sì, perché a metà settembre una proposta ufficiale di riconoscere il «gioco antico» quale «Bene immateriale dell’Umanità» è stata elaborata davvero per l’Unesco, che già nel 2016 aveva valutato la salvaguardia dei suddetti giochi tra le buone pratiche, concedendo il patrocinio al Festival internazionale dei giochi di strada di Verona Tocatì. E cosa c’entra il Zachegn? Beh, c’entra perché è uno dei giochi più considerati dagli stessi organizzatori del festival
Riavvolgendo i fili della vicenda, nel 2000 è nato a Verona il festival Tocatì, dedicato ai giochi in via di estinzione e organizzato dall’associazione Giochi Antichi (Aga). Un’associazione dalla vocazione nazionale e internazionale, come conferma l’affiliazione alla rete europea dei giochi antichi e all’organizzazione mondiale Itsga, che oltre a organizzare il festival Tocatì nel 2017 ha elaborato un Protocollo per la nascita di una rete italiana per la salvaguardia di giochi e sport. Rete alla quale, per l’area romagnola, ha aderito come referente il Comitato Feste e Sagre, consorzio con base a Faenza che raggruppa oltre trenta associazioni del territorio che si dedicano volontaristicamente all’organizzazione di sagre ed eventi ludici di comunità. Fra le attività con le quali le associazioni del Comitato si sono sempre distinte c’è anche la salvaguardia e la riproposizione dei giochi antichi, primo fra tutti il Zachegn, del quale viene anche organizzato un campionato a tappe fra le varie feste. «I contatti con gli organizzatori del Tocatì risalgono a 7-8 anni fa - spiega Imerio Calderoni, coordinatore del Comitato Feste e Sagre -. Ci conoscemmo in occasione della sagra della Campagna a Pieve Cesato e non ebbero alcun dubbio sul fatto che il Zachegn andasse assolutamente inserito nella loro mostra permanente sui giochi antichi, oltre che considerato fra i giochi meritevoli di riconoscimento e salvaguardia adeguata. In seguito abbiamo partecipato, come ospiti, al Tocatì per illustrare e far “provare” il nostro gioco romagnolo».
Il Forum internazionale della cultura ludica dello scorso 15 settembre ha perfezionato il progetto di candidatura di Tocatì - e dei giochi salvaguardati dalla rete nazionale - al registro delle buone pratiche Unesco. E staremo a vedere come la cosa evolverà.
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