Ivo Pogorelich dà una lezione pianistica al teatro di Faenza
Sembra ruffiano metterla giù così ma definire «un regalo alla città» il concerto di Ivo Pogorelić al teatro Masini di Faenza, venerdì 29 alle 21, non è un eccesso d’enfasi. Questo perché l’intero impianto della stagione di Erf Winter che porta il grande pianista croato nella città manfreda è, per il secondo anno, quello di una rassegna di grande caratura (con Pogorelich come punta di diamante) e poi perché i suoi concerti sono davvero delle rarità, senza contare che il programma scelto per la serata del Masini, con classici di Bach, Beethoven, Chopin e Ravel, è di quelli che soddisferebbero chiunque. Il sessantenne Ivo Pogorelich è un mito del concertismo internazionale ma da ragazzo non ebbe vita troppo semplice, nel senso che pur palesando rapidamente un talento che trovò conferme in vari concorsi, quando si trattò di mettere il sigillo sul più importante di tutti, il premio Chopin di Varsavia nel 1980, venne eliminato al terzo turno, cosa che indusse una delle giurate, la non meno leggendaria pianista argentina Martha Argerich, a lasciare la giuria per protesta. E in effetti un anno dopo Pogorelich debuttava in solo alla Carnagie Hall, cose che non capitano in genere ai «perdenti» e da lì il pianista croato ha suonato in tutto il mondo e con le orchestre più grandi: Wiener Philharmoniker, Berliner Philharmoniker e poi Chicago, Boston, London Symphony e altre cubitali. Da sempre attento al sociale, ha una fondazione che aiuta i giovani artisti da più di trent’anni e nel 1994 fece concerti benefici per la Croce Rossa a Sarajevo. Dopo la morte della moglie, non ha più inciso e i suoi concerti sono diventati rarità, al netto della ripresa in un intenso 2010. Quindi parlare di «evento» per Faenza è tutt’altro che un eccesso.