Il Mei tra la rappresentanza sanremese e l’edizione 2021, dall’1 al 3 ottobre
«Nel 2021 il Mei si farà. È già in programma dall’1 al 3 ottobre, in centro a Faenza e secondo le modalità con cui lo potremo organizzare». Sono state ufficializzate lunedì 1° marzo, direttamente su Facebook da Giordano Sangiorgi, le date ufficiali del Mei 2021, nella speranza che la pandemia per allora abbia allentato la sua morsa, consentendo un’edizione «il più normale possibile», per così dire.
«Il Mei 2020 è stato una delle ultimissime grandi manifestazioni pubbliche dell’anno scorso - ricorda Sangiorgi -. Organizzarla è stato difficile ma ci ha dato grande soddisfazione. La riproporremo nei limiti del contesto pandemico del prossimo autunno. Nel frattempo lavoriamo a numerose iniziative nuove, come l’orchestra dei cantautori che fa da esito al progetto scolastico imbastito insieme al polo Torricelli-Ballardini, il coinvolgimento di alcuni musicisti per il Treno di dante nella giornata del 25 marzo, un nuovo contest giovanile sui temi dell’intimità organizzato insieme al Meeting di Rimini e la riproposizione del contest sugli arrangiamenti che ebbe grande fortuna l’anno scorso e quest’anno tornerà, ma sul repertorio del grande Riz Ortolani».
«Inoltre - aggiunge Sangiorni – riproporremo in primavera l’iniziativa “Balconi e cortili”, che a Faenza ottenne un bel riscontro e stiamo andando avanti con la webradio faenza Indie, in collaborazione con l’Agenzia Nazionale Giovani».
Sangiorgi ci tiene inoltre a sottolineare il ruolo di scouting che il Mei ha fatto negli anni, particolarmente visibile in questi giorni proprio sul palco del Festival di Sanremo. «Quest’anno più che mai Amadeus ha puntato su nomi che arrivano dal mondo indipendente - dice il patron del Mei -. Bugo è stato da noi pià volte, e poi Colapesce e Di Martino, Ermal Meta, Fulminacci, Gio Evan ben tre volte, Noemi quand’eravamo ancora in fiera, Ghemon, la Rappresentante di Lista, Lo Stato Sociale, che premiammo come migliori artisti indipendenti nel 2011, e anche dei giovanissimi Maneskin suonarono a Faenza accompagnati dai genitori, per non parlare del supporto che abbiamo dato agli Extraliscio. Mi auguro che a Sanremo la crisi del mondo della musica sarà un argomento centrale ogni sera. Mentre si tiene il festival ci sono 600mila lavoratori dello spettacolo che non possono farlo. La filiera delle piccole imprese rappresenta quasi il 90% del mondo musicale italiano. Sanremo ha il dovere di occuparsene».