Il Cesena Calcio verso il fallimento, il destino della storica società romagnola, la più blasonata, sembra purtroppo segnato. Fino a qualche settimana fa erano solo voci. Invece oggi sul Cesena Calcio si è abbassata la mannaia dell’Agenzia delle Entrate, che ha rigettato su tutta la linea il piano di risanamento proposto dal club bianconero lo scorso 11 maggio, di ridurre da 32 a 20 i milioni di debito e poterlo rateizzare comodamente in vent’anni. Il documento era indispensabile per poter iscrivere la squadra al prossimo campionato di Serie B, dopo la salvezza ottenuta sul campo grazie al mister Fabrizio Castori, subentrato a inizio stagione a Camplone. "Ora non è più una questione solo di calcio, si tratta di persone che perdono il posto di lavoro, i dipendenti e i collaboratori dell’Associazione Calcio Cesena". Lo ha scritto il patron Giorgio Lugaresi in una lunga e drammatica lettera inviata ai legali e ad alcuni mezzi di informazione si è detto allo stesso tempo disperato e furioso. Il figlio del mitico presidente Edmeo Lugaresi – quello degli anni Ottanta, i tempi d’oro di Bagnoli, Fabbri e Bolchi – ringrazia gli imprenditori che lo hanno aiutato (pochissimi) e accusa tutti quelli che non l’hanno fatto. Compreso il sindaco della città romagnola, Paolo Lucchi.