IL CASTORO | «Folgorazioni figurative»: un itinerario bolognese nell’opera di Pier Paolo Pasolini

Romagna | 12 Giugno 2022 Blog Settesere
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Camilla Pascali
Permette un vero e proprio viaggio nella vita di Pasolini la mostra a lui dedicata nel nuovo sottopasso di piazza Re Enzo, a Bologna. Sarà visitabile fino al 16 ottobre 2022 e a organizzarla è stata la Cineteca della Dotta. È articolata in due parti, la prima verte sul rapporto tra Pasolini e la città, mentre la seconda sulla sua vita.
Pasolini è conosciuto principalmente per i periodi friulano e romano, ma non tutti sanno che era nato a Bologna e per questo la città ha fortemente voluto un centro studi-archivio a lui dedicato di documentazione internazionale, sorto alla fine del 2003 dalle donazioni dell’attrice Laura Betti al Comune felsineo. Si tratta di materiale proveniente dall’associazione Fondo Pier Paolo Pasolini, che l’amica dell’autore ha fondato e diretto a Roma per oltre vent’anni, con lo scopo di diffonderne l’opera attraverso retrospettive, pubblicazioni e convegni in Italia e all’estero.
Pasolini, a 100 anni dalla nascita, è uno degli intellettuali italiani più discussi ancora oggi. Si è distinto in moltissimi campi, dalla poesia alle arti figurative, approdando infine al cinema, come sceneggiatore e regista. È stato un lucido osservatore del cambiamento della società nel secondo dopoguerra. Proprio a causa della sua anticonformistica visione del mondo è stato spesso additato come figura controversa e ha suscitato numerose polemiche. I suoi giudizi critici sull’ipocrisia borghese hanno causato dibattiti accesi per via della loro radicalità, scuotendo l’opinione pubblica e la coeva società dei consumi. Non ha mai nascosto la sua omosessualità, che al tempo era un marchio d’infamia. Essa, assieme al suo tagliente acume critico che ha disturbato non pochi, gli è valsa ben 33 procedimenti giudiziari a carico, di fatto un unico lungo processo durato vent’anni, come ha sostenuto il giurista Stefano Rodotà, in cui lo scrittore è stato accusato di essere osceno e seminatore di oscenità, pornografo, corruttore e diffamatore, rapinatore e favoreggiatore, istigatore a delinquere, uomo di vilipendi alla religione e alla nazione.
La mostra Folgorazioni figurative mette l’accento sul poliedrico sguardo artistico di Pasolini. Si parte osservando le sue pagelle del liceo e il libretto dell’Alma Mater. Molto interessanti sono anche i disegni, meno conosciuti, del periodo bolognese, a volte perfetti in ogni dettaglio, altre semplicemente abbozzati. Numerose sono poi le foto lungo il percorso che ritraggono tutti i momenti della sua vita, da quando era un giovane universitario, passando per le varie riprese cinematografiche con attori ancora oggi celeberrimi, come Maria Callas, Anna Magnani e Totò. In schermi appesi alle pareti si possono guardare alcuni spezzoni di film tratti, per citare solo due titoli, da Accattone e Mamma Roma. Pasolini ha operato una grande rivoluzione nel linguaggio del cinema, al quale è approdato senza particolari conoscenze tecniche. Ed è forse nei film che la sua polemica verso la società si fa radicale e non prevede sconti.
Pasolini ha criticato molto anche la televisione italiana, dove le trasmissioni parevano prive di contenuti e la figura della donna era sessualizzata. Questo sguardo gli ha permesso anche di presentare l’attrice statunitense Marylin Monroe come una vittima dello star system. Il suo obiettivo insomma era quello di togliere una sorta di velo di Maya dagli occhi delle persone, convinte com’erano che l’apparente ripresa generata dal boom economico corrispondesse a un presunto arricchimento valoriale, mentre, dietro i lustrini abbaglianti del modello imposto dal neocapitalismo si aggravava inesorabilmente la decadenza morale del paese.
Il corpo martoriato di Pasolini è stato trovato sul litorale di Ostia il 2 novembre 1975. Il lascito più grande alla nostra generazione è il suo pensiero, presente in tutte le sue opere e la grande capacità di ragionare sul presente, intravedendone e mettendone a nudo, con una lucidissima chiaroveggenza, tutte le storture e le contraddizioni.

 
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