Forlì: "non mi avete mai amata, non piangerete per il mio suicidio". Il messaggio choc di una ragazza ai genitori
Un video drammatico che Rosita Raffoni, 16 anni, girò con il suo telefonino il 17 giugno di 4 anni fa prima di gettarsi dal tetto della sua scuola, il Liceo Morgagni di Forlì. Un video nel quale accusa i genitori di non averla mai amata, nè capita ed accettata e spiega che quindi "non piangerete per il mio suicidio". Un messaggio chock che è stato mostrato in aula, in corte d'assiste al tribunale di Forlì a porte chiuse, il 16 maggio, e che per la Procura forlivese rappresenta, assieme ad una lettera lasciata ai genitori, una sorta di testamento di Rosita. La ragazza, studentessa modello viveva una vita di dinieghi a casa, impossibilitata a frequentare amici e continuamente maltrattata psicologicamente dal padre per "gli anni persi appresso a lei". Un'escalation che ha portato la giovane al gesto estremo dopo l'ennesima punizione: scoperta per aver sottratto lo smartphone del padre per usare whatsapp con le amiche visto che il suo non aveva il collegamento ad internet, i genitori le avevano proibito di recarsi in Cina per un viaggio studio già pianificato e la giovane aveva minacciato per questo di lanciarsi dal tetto della scuola. Provocatoriamente, il giorno successivo, il padre le aveva chiesto "Allora non ti sei buttata?". A quel punto Rosita non ce la fa più, scrive alle amiche "I miei hanno scoperto il furto... Hanno detto che mi denunciano e mi mandano in una casa-famiglia per punizione... Hanno detto che annulleranno il mio anno di studio in Cina... Domani mi ammazzo". Le amiche le rispondono e cercano di tranquillizzarla, ma i messaggi arrivano sul cellulare tornato in uso al padre e non verranno letti dalla giovane. rSecondo l'accusa la ragazza ha visto nella morte un sollievo e la fine dei maltrattamenti psicologici dei genitori. I pm titolari dell'indagini, Posa e Santangelo hanno chiesto 6 anni per il padre per istigazione al suicidio e due e mezzo per la madre per maltrattamenti. Nel video la ragazza sottolinea anche il suo dispiacere di lasciare la vita spiegando che le sarebbe piaciuto fare tanto altro, viaggiare, innamorarsi. Prossima udienza il 22 maggio con l'arringa della difesa, sentenza a giugno.