Faenza, un’app, gratuita, capace di raccontare il vino attraverso l’etichetta ecco TellyWine

Romagna | 18 Aprile 2025 Le vie del gusto
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Riccardo Isola - Non è la solita app sul vino. Non vende nulla, non  ne scimmiotta nessuna, non vuole nemmeno sostituirsi alle cantine. Parliamo di TellyWine. L’applicazione per smartphone che è stata presentata al Vinitaly 2025. Nasce dalla passione e dalla professionalità di Ivano Valmori, imprenditore faentino, che dal 2018 ha spinto affinché il consumatore finale potesse avere uno strumento che fosse al contempo immediato, di facile utilizzo e soprattutto capace di raccontare il vino, non solo quello di annata, attraverso un semplice scatto all’etichetta. Sembra una banalità, nel 2025, ma non lo è affatto. Parliamo, per esempio, di numeri. La banca dati di tellyWine, che sarà comunque in continuo aggiornamento, vede citate 530 Dop e Igp complete ciascuna del testo sul legame con l’ambiente geografico a cui appartiene. Tra queste ci sono le 77 Docg, le 33 Doc e e 119 Igp. In totale si arriva a quasi 50mila unità con schede contenenti tutti i dati sull’affinamento e immissione al consumo arrivando anche a evidenziare per quasi 4mila di questi giorno, mese e anno. Le menzioni presenti sono 4.128 di cui 1.957 Mega e Uga, comprese le Rive; 2.171 menzioni vigna di cui 1.200 collegate alle aziende. Sono presenti 157 consorzi di tutela per 376 Dop e Igp e un elenco con i 12 organismi di controllo. Infine 933 sono i vitigni totali menzionali e non mancano glossario 811 voci, elenco di Enoteche pubbliche (circa una quarantina) e una sessantina di articoli su curiosità varie. Un patrimonio veramente sterminato d’informazioni e di promozione del made in Italy enologico che per l’ideatore «nasce soprattutto da una passione personale. Il valore aggiunto che crediamo apporti questa applicazione è quello di essere un costante e quotidiano supporto all’appassionato, al degustatore professionista ma anche e soprattutto al neofita. L tutto mettendo al centro il vino e la cantina declinata in chiave informativa e culturale. TellyWine - ci tiene a rimarcare Valmori - non vende e non venderà mai nulla!». Anzi «l’app non costa nemmeno un centesimo all’utilizzatore. La si può scaricare sia se si è in possesso di un sistema operativo Ios sia Android e rimane, gratuita, per sempre». La motivazione è semplice e chiara del perché: «la cultura - ci tiene a evidenziare il creatore - è un valore e un patrimonio che non ha un prezzo. Deve essere fruibile e fruita da tutti sia che lo faccia per lavoro sia che lo sia per diletto». La funzionalità di questo supporto multimediale, presentato in anteprima nazionale al Vinitaly di quest’anno, risponde in estrema sintesi a una domanda semplice «cosa manca a un consumatore di vini per ricordarsi di un’esperienza bevuta?». Ecco così la risposta «TellyWine». Grazie all’utilizzo dell’Intelligenza artificiale, del sistema di lettura Ocr e Realtà aumentata si ottengono, in una scheda di facile lettura sul proprio schermo del telefono, informazioni di legge su tipologia, età, vitigno, piramide qualitativa, zona di produzione, imbottigliatore e altro ancora. Che si sia in un’enoteca, locale o casa propria anche bottiglie di annate anche vecchie, non ci saranno più segreti. L’importante però è che «siano vini legati alla produzione italiana, TellyWine non prende in considerazione la produzione estera» spiega con fierezza e fermezza Valmori. Perché questa scelta allora? È lo stesso Ceo faentino a rispondere: «Perché l’Italia ha il patrimonio ampleografico più ampio e diversificato del mondo. Questo volevamo promuovere e diffondere. A suggellare l’unicità di questa app c’è anche il fatto che «i dati sono certi e di legge visto che li prendiamo dai disciplinari e dalle stesse cantine.  Non ci sono valutazioni soggettive perché - aggiunge - non ci servono». In più TellyWine offre informazioni anche di natura salutistica visto che tra le voci riportate in ogni scheda compaiono il calcolo alcolemico, il grado e quindi il “peso” calorico apportato da quel vino, il tutto comparato a quante gallette di riso corrispondono. Infine c’è spazio anche per il marketing aziendale. L’app, infatti, diventa uno strumento diretto per le aziende per potersi promuovere. «Un altro valore aggiunto che crediamo possa essere apprezzato dal fruitore. Abbiamo voluto - conclude Valmori - dare voce ai produttori che sanno la storia del loro prodotto e che quindi possono, con informazioni mirate su caratteristiche, tipologie, dire qualcosa di più. Quindi l’utilizzatore saprà se la cantina è dotata di sito, e-commerce, di un sistema di prenotazione per esperienze enoturistiche fino ad arrivare alla localizzazione geografica che ti dice quanto dista in quel momento in cui hai preso in mano la bottiglia».

Dal Quaderno di Campagna all’Agricoltura 4.0, ecco chi è Ivano Valmori
Classe 1967, nato a Faenza, Ivano Valmori è imprenditore, giornalista e accademico ordinario dell’Accademia dei Georgofili. Dopo un’esperienza diretta nel mondo dell’agricoltura (figlio di frutticoltori romagnoli), nel 1988 fonda Image Line lanciando il network di portali che comprende Fitogest, Quaderno di campagna e AgroNotizie di cui è il direttore responsabile. Da oltre 30 anni approfondisce i temi dell’innovazione tecnica nel settore agricolo attraverso la creazione e l’aggiornamento di banche dati a supporto della gestione tecnica, della rintracciabilità di campo, degli adempimenti legali (dalle schede di sicurezza ai disciplinari).  Autore di articoli tecnici e volumi specializzati, ha curato il libro Agricoltura digitale, il primo testo sul tema. Maestro assaggiatore di vino Onav, per cui ha fondato la sezione di Ravenna, ama le immersioni subacque, il volo, la mountain bike, i viaggi e… cucinare (abbinando ovviamente i «migliori» vini possibili).
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Sei un fantastico mito, visionario e pioniere.Complimenti e congratulazioni vivissime.
Commenta news 22/04/2025 - Dante Zauli
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