Damiano Ventura - Ancora pochi giorni e poi a Faenza scoccherà nuovamente l’ora del Niballo. Fervono infatti i preparativi per il giugno faentino, e in attesa di veder svolazzare le insegne dei cinque rioni nei corsi principali della città e di sentire in lontananza il rullare dei tamburi che accompagnano ritualmente il tramonto del sole, la città intera si prepara ad ospitare ancora una volta la grandiosa manifestazione.
Quest’anno ricorrerà il sessantesimo anniversario dalla nascita della rievocazione della giostra cavalleresca e per l’occasione il Palazzo delle Esposizioni ospiterà, dal 7 giugno, una mostra curata dalla deputazione storica intitolata «Un bersaglio cercato da secoli: 1959, l’inizio del Palio del popolo di Faenza». «La mostra ha come focus la nascita del Palio - spiega Franca Pozzi, componente della deputazione - e prende in considerazione un arco temporale che va dal 1959 al 1965. Ci sarà il primo Niballo, dalla cui testa sgorgava acqua, il primo manifesto, tante fotografie e molte altre curiosità. Abbiamo anche voluto esaltare il volontariato della gente, perché sin dai primi anni tanti uomini e tante donne hanno contribuito alla nascita ed alla crescita della manifestazione con la realizzazione dei costumi, delle armi così come dello stesso Niballo non solo come giostra ma anche come macchina. Il Palio del Niballo è nato come palio della gente e ancora oggi le attività si basano sul volontariato».
Nell’area espositiva ci saranno anche cinque postazioni, una per ciascun rione, in cui saranno messe in mostra le prime lance, le prime chiarine, il primo palio vinto e la riproduzione delle antiche porte di Faenza dipinte dal Liverani.
I festeggiamenti per il sessantennale proseguiranno anche a metà settembre, quando nel centro storico cittadino si terrà la Tenzone Aurea, ovvero i campionati italiani di bandiere, di cui l’Ente Palio si è aggiudicato l’organizzazione.
«Venerdì 13 ci sarà la cerimonia di apertura - commenta Valerio Testa presidente del consiglio dei dieci - Sabato 14 e domenica 15, invece, ci saranno le gare vere e proprie che si disputeranno tra piazza XI Febbraio e piazza del Popolo». Previsti gruppi partecipanti provenienti da tutta Italia. Per quanto concerne il Palio, la Bigorda d’Oro e le gare interne di bandiere il programma resta confermato come gli anni scorsi.
Le novità del corteo storico
Si arricchisce la sfilata storica del Palio. La scorsa settimana sono stati, infatti, presentati ufficialmente alcuni nuovi costumi realizzati dai rioni Rosso, Giallo e Nero. Il rione di porta Imolese includerà nella propria passeggiata storica il costume del nobile medico Lionello Vittori, di sua moglie Pantasilea Fava e di un giovane paggio porta insegne con l’immancabile bandiera rappresentante lo scudo sannitico bordato d’oro utilizzato tra il 400 ed il 500. Il rione di Porta Ponte invece vedrà al seguito del Capo Rione il Vicario, componente della corte cittadina insieme al Notaio, al Tesoriere e al Consigliere Religioso. Per la realizzazione di questo abito si è preso spunto dalla pala della Costa della Cappella Bentivoglio sita a Bologna, in San Giacomo Maggiore. Il rione di Porta Ravegnana arricchirà la propria sfilata con i costumi della famiglia Cittadini e quelli del casato dei Quarantini, paggi e bambine compresi.