Nel pomeriggio di sabato 23 maggio, in piazza del Popolo a partire dalle 15.30, si terrà un’iniziativa pubblica per lanciare un segnale al Governo sulla necessità di riaprire le scuole a settembre con una didattica di presenza. La mobilitazione nasce dall’esigenza di far sentire la propria voce su una delle questioni più importanti delle comunità. Gli organizzatori ricordano come «da più di due mesi studenti, insegnanti e famiglie si sono ritrovati a gestire la didattica a distanza nel silenzio più assoluto del ministro Azzolina e del resto del Governo. Nessuna idea su come intervenire nelle scuole mentre erano chiuse, nessuna proposta su come riaprirle a maggio, a oggi ancora nessun piano concreto su come ricominciare l’anno scolastico a settembre con più insegnanti e personale Ata e la possibilità di pensionamenti per lavoratori e lavoratrici in età a rischio. A settembre, a ben sei mesi dalla chiusura, di emergenza non si potrà più parlare. Allora la parola la prendiamo noi: insegnanti, educatori/educatrici, genitori e studenti/esse. La didattica a distanza - affermano - è la didattica dell’emergenza, a settembre vogliamo scuole aperte e didattica in presenza. Il ministero deve fin da ora operare per rendere agibili le strutture esistenti e per costruirne di nuove, temporanee, sostenibili, per accogliere tutti i soggetti che fanno la scuola». La manifestazione cercherà di ribadire come «La scuola va riaperta. A settembre non vogliamo sperimentazioni perché solo la scuola offre inclusione, uguaglianza, possibilità di crescita».