Faenza, Michele Placido è il «Don Marzio» di Goldoni al teatro Masini
«Una commedia ricca di leggerezza e significato, per “curare l’anima” attraverso il teatro, l’arte, l’emozione condivisa». Il regista Paolo Valerio non fa giri di parole nel presentare l’allestimento de La bottega del caffè di Carlo Goldoni che da venerdì 4 a domenica 6 febbraio porterà a calcare le assi del teatro Masini di Faenza (ogni sera alle 21) un gigante del teatro italiano come Michele Placido. All’interno della commedia che molti indicano come il capolavoro di Goldoni, l’attore siciliano vestirà i panni Don Marzio, attorniato da una compagnia di giovani attori che si muoveranno tra luci e scenografie di pregio.
Protagonista della commedia è quindi un vero e proprio microcosmo di persone che gravitano in un campiello veneziano. Il nobile Don Marzio osserva questa umanità brulicante di vita, segreti e progetti, seduto al caffè, e con malizia intriga i destini degli altri personaggi. Qualcuno si rovina al gioco, due amanti si ritrovano e si perdonano, qualche sogno s’infrange… ma soprattutto si spettegola. «È Venezia - come dice Don Marzio - un paese in cui tutti vivono bene, tutti godono la libertà, la pace, il divertimento».
Ma prima della fine, nel pieno della tessitura delle sue malevole trame, Don Marzio finirà con l’assumere il ruolo del bugiardo, diventando quindi un capro espiatorio, estromesso dalla società veneziana. Quella che, insieme alle virtù, nel frattempo avrà mostrato anche i suoi lati bui.