Damiano Ventura - Chissà che cosa avranno pensato i giudici dell’Aibes, l’associazione italiana barman e sostenitori, quando sabato sera Martina Viglietto, barista del «Cafè del Viale» di Faenza, è salita sul palco del Giradischi per presentare a tutti i presenti ed ai partecipanti del concorso «Baristi in pista», il cocktail «Femmena». Chissà se la giovane barista faentina è riuscita a farsi apprezzare in quanto persona affabile (come lei stessa si definisce, ndr), oppure se è riuscita a conquistare pubblico e giuria grazie al sorriso accattivante. Sicuramente ciò che ha consentito alla giovanissima bartender di vincere il primo premio per il miglior cocktail è dovuto alla sua bravura nell’arte della miscelazione e alla creatività che le ha permesso, su azzeccato suggerimento dei genitori e su efficace consiglio dei due colleghi bartender Michael Limoni e Marika Mazzesi, entrambi vincitori del concorso in passato, di inventare un milk punch chiarificato a base di rum e al gusto di pastiera napoletana.
«Ho iniziato a lavorare dietro al bancone del Cafè del Viale nel 2017 - afferma Martina - all’inizio facevo le colazioni ma col passare del tempo mi sono appassionata al mondo della mixologia e del bartending guardando Michael e Marika all’opera. Quando entrambi mi hanno proposto di partecipare al contest non ci credevo e non volevo farlo ma poi mi sono messa in gioco e confrontandomi con mio padre ci è venuta l’idea di utilizzare la pastiera napoletana. Mia madre ha preparato cinque pastiere sulle quali abbiamo lavorato. Ho messo la torta in infusione poi ho miscelato con latte, lime, sciroppo di vaniglia, pan di zenzero e rum delle Barbados invecchiato 3 anni. Il milk punch è stato ottenuto attraverso il metodo della chiarificazione V60». La scelta del nome del cocktail probabilmente è stata la parte più facile per Martina e la sua «equipe».
«Il milk punch è stato reso famoso da una donna, il filtro V60 è stato creato da una donna e al Cafè del Viale siamo 11 donne e un solo maschio». Le origini napoletane dei genitori hanno poi dato quel tocco in più al nome del drink, già di per sé esplicativo. Ora Martina, che ogni giorno quando si reca al lavoro ammira il premio esposto all’interno del bar, sogna di diventare una bartender internazionale. «Non è una strada semplice ma con molta dedizione, fatica e studio credo si possa arrivare ovunque. Il bartending è un mondo che mi piace molto, così come i vestiti e la moda». Al concorso si sono classificati al secondo e terzo posto rispettivamente il Costa Caffè di Ravenna ed il Cafè del Mar sempre di Marina di Ravenna. La tifoseria più simpatica se l’è invece aggiudicata il Bar Alba di Conselice.
Il concorso ideato da Caputo e Cavasin
Il concorso «Baristi in pista» vinto quest’anno da Martina Viglietto del Cafè del Viale è stato inventato da Andrea Caputo, già gestore e barista di diverse attività a Faenza, e dalla nota Pr faentina Sissy Cavasin. «Si tratta di un contest - afferma Caputo - per incentivare le attività a promuoversi. L’idea ci è venuta 12-13 anni fa ed era rivolta principalmente ai bar di Faenza. La prima edizione si è svolta al Giradischi quando ancora si chiamava Le Scimmie. Col passare degli anni questo evento è cresciuto molto, anche grazie al supporto del nuovo gestore del Giradischi Manuel Calderoni e abbiamo iniziato ad invitare anche bar al di fuori della città».
Il tema, libero o scelto dagli organizzatori cambia ogni anno, così come i partecipanti. «Tutti i cocktail sono inventati - prosegue l’organizzatore - premiamo il miglior drink, rigorosamente preparato sul momento, nonché la decorazione e la tecnica di miscelazione. Quest’anno tra i partner avevamo Confcommercio che ha messo a disposizione dei primi tre qualificati alcuni percorsi di formazione a scelta, poi Ascom, la torrefazione Granonero e Fabbri, la ditta che opera su scala nazionale nel settore degli sciroppi e della pasticceria».