Faenza, la nanna si fa in tenda e i giochi nel fango
Barbara Gnisci
«Vivere in natura e nella natura» è uno degli obiettivi della progettazione di Alessandra Valtancoli e Cristiana Casadio, maestre della scuola dell’infanzia «Arcobaleno» dell’Istituto Comprensivo Europa di Faenza, arrivate in finale alla settimana edizione del concorso nazionale per le migliori documentazioni educative sull’educazione all’aperto, dal titolo «Outdoor Education - L’educazione si-cura all’aperto». Alla premiazione avvenuta lo scorso 16 novembre al teatro Testoni di Bologna, le maestre sono arrivate con «Tutti Fuori», un video di cinque minuti che riporta i momenti più significativi vissuti insieme ai bambini della loro classe per un’intera settimana, nel mese di maggio 2019. «Si è trattata - racconta Alessandra Valtancoli – di un’esperienza estremamente gratificante, sia per noi che per i bambini della nostra classe». Una sperimentazione, quella dell’outdoor, che va ben oltre al vissuto riportato dal video. «Il progetto - continua la maestra - è nato molto prima di “Tutti Fuori”. Sono anni, infatti, che ci occupiamo di educazione all’aperto. Certamente la realtà scolastica in cui ci troviamo, ci agevola molto nei nostri intenti, avendo a disposizione un giardino molto grande, ed essendo immersa nel verde. Proprio per questo, dedichiamo tutto l’anno, un giorno alla settimana, all’esplorazione e alla conoscenza della campagna circostante». Galosce, maglie termiche, tuta antipioggia: essenziale per l’outdoor è avere il vestiario adatto. «In quella settimana - continua l’insegnante - sebbene fosse primavera inoltrata, è piovuto quattro giorni su cinque. Ma questo non è stato un impedimento, anzi, si è rivelato un modo per sperimentare il rapporto con la natura mediante tutti e cinque i sensi. Siamo convinte, infatti, che se ben equipaggiati tutto è possibile».
Fondamentale in questo tipo di progettazione è la collaborazione con i genitori: «Diamo sempre delle restituzioni alle famiglie spiegando loro quello che facciamo e dando tante informazioni anche per mezzo della nostra bacheca all’interno della scuola. Anche i genitori più titubanti si sono, piano piano, convinti dell’efficacia di questo metodo e dei benefici che apporta ai loro figli, in quanto è proprio fuori, all’esterno, che si vede la relazione esistente tra i bambini e con gli adulti». Pranzo sul prato, nanna in tenda, esplorazioni nel fango, contatto con gli alberi e i con fiori: «Le nostre sono attività che vengono co-costruite e che si lasciano ispirare dalla natura e dai bambini. Durante quella settimana abbiamo documentato tutti i momenti salienti grazie a un operatore che li riprendeva senza essere visto. Per noi è stata un’esperienza piena di responsabilità, di impegno e di fatica fisica, ma molto appagante. In quei giorni abbiamo lavorato in compresenza dalle 7.30 alle 16. 30 e, dopo l’orario scolastico, ci recavamo in una lavanderia a gettoni per lavare le tute per il giorno dopo. Ma lo rifaremmo».