Faenza, Carlo Catani racconta la ripartenza di «Cinema DiVino»

Romagna | 20 Giugno 2022 Cultura
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Federico Savini
«Gli inglesi direbbero che noi proponiamo delle “experiences”, ma insomma, restando più prosaici possiamo comunque dire che la formula del Cinema DiVino propone chiaramente molto di più sia della semplice proiezione di un film sia un aperitivo all’aperto. C’è davvero molto di più. E a un prezzo conveniente, vista l’offerta e l’esperienza unica». Carlo Catani è fiducioso nell’appeal che la formula effettivamente unica del Cinema DiVino saprà esercitare quest’estate sugli amanti del vino, del territorio, del turismo slow e naturalmente del cinema. Un settore, quest’ultimo, che è notoriamente in difficoltà, e anche l’allentamento della stretta del Covid non sembra sufficiente, di per sé, per permettere a sale e arene di fronteggiare l’avanzata dello streaming e delle nuove abitudini del pubblico.
Epperò il Cinema DiVino, in partenza il 29 giugno da Casa Spadoni a faenza, con la proiezione di Let’s Kiss e gli ospiti Filippo Vendemmiati e Franco Grillini, non è appunto un questione di mera proiezione. Come noto, la serata parte con la visite alle cantine che ospitano (ma spesso anche a palazzi e ville storiche) e sono previste tre degustazioni a 16 euro in tutto; 8 euro ridotto per chi non beve.
«Quest’anno in regione abbiamo un calendario con una quarantina di proiezioni - rivela Carlo Catani -. Verso ovest ci estenderemo fino al reggiano e poi saremo attivi soprattutto nelle colline di Imola, Forlì e Faenza, con qualche data rivierasca ma un po’ meno che in passato. È un numero di eventi che ci riempie l’estate, perché bisogna considerare che, anche se in alcuni luoghi andremo diverse volte, in fin dei conti ogni serata è unica, e si deve sempre allestire lo schermo e tutto il resto».
La manifestazione, tra le più originali e consolidate del nostro panorama estivo, viene come un po’ tutti dalla stretta del Covid, che non ha però mai completamente azzerato le iniziative. «Nel 2020 ci limitammo a undici serate in regione e cinque in Friuli - dice Catani -, con il protocollo della ristorazione, e insomma fu una stagione a dir poco dimessa. L’anno scorso, stanti i controlli per il Green Pass, tutto sommato abbiamo ripreso le vecchie abitudini e quest’anno proseguiremo con ancora più slancio. Toccheremo anche qualche nuova location, come le tenute di Tozzi Green a Casola Valsenio. Poi andremo quattro volte a Villa Monty Banks a Cesena, posto splendido sui colli cesenati in cui “debuttammo” l’anno scorso, con una ristorazione ambiziosa. Tra i luoghi più prestigiosi toccherà di nuovo l’Enoteca Regionale a Dozza, il museo Zauli a Faenza, e poi saremo ancora alla Torre di Oriolo con un film per famiglie, oltre a quel nucleo storico di aziende che ci ospitano, come Trerà, Massellina, Uccellina e così via. I film saranno per la gran parte molto recenti e premiati, con eccezioni come Radiofreccia e un’attenzione marcata ai film prodotti nella nostra regione, data la collaborazione con l’Emilia-Romagna Film Commission. Ancora in forse la serata di finale, che sarà senz’altro a Faenza o in piazza Nenni (che rischia però di essere in ristrutturazione) oppure all’Arena Borghesi
Quanto alle prospettive sull’estate che arriva, nella particolare contingenza che vive il cinema «la nostra è appunto una proposta di tipo sinergico – ribadisce Carlo Catani -. La nostra forza è mettere insieme la scoperta di luoghi bellissimi della regione, con la narrazione del lavoro agro-alimentare, la degustazione dei vini e appunto il film per chiudere in bellezza. Un valore aggiunto e una cosa unica. Ragionando più in generale, credo che questo genere di offerta possa contribuire proprio in assoluto a contrastare l’abitudine del pubblico a rimanere troppo in casa. Con i giusti stimoli, chiunque vede che quello che si può fare all’aperto e in condivisione non ha paragoni».
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