Riccardo Isola - «La fase di emergenza sanitaria non ferma la solidarietà e l’impegno dei cittadini del territorio faentino. Un segnale importante che dimostra come grande sia l’attenzione per i temi sensibili da parte dei cittadini». Così il presidente dell’Avis Faenza, Antonio Mazzanti commenta il bilancio dell’attività della raccolta di sangue e plasma che da sempre vede impegnata l’associazione. Nello specifico il presidente ci tiene a sottolineare come «nei primi sei mesi del 2020 sono state 2.358 le donazioni tra quelle di sangue e di plasma, a fronte delle 2.276 del 2019. Un incremento che sfiora il 4%». Tra le due chi è aumentato di più è stata la donazione di plasma che «al 30 giugno si sono attestate a quota 708, quasi 200 in più rispetto all’anno precedente». Questo risultato non è certo frutto del caso ma soprattutto non è scontato e banale.
«Inizialmente avevamo il timore che, con la diffusione della pandemia, la gente non andasse più a donare - rimarca Mazzotti – ma anche grazie alla campagna di sensibilizzazione ‘#escosoloperdonaree’ e agli appelli lanciati, le persone hanno risposto in modo concreto e fattivo». Per cercare di rassicurare i donatori le donatrici e rispettare le norme anti contagio tra le misure messe in campo nella sede di viale dello Stradone c’è stata quella della prenotazione obbligatoria. «Alla luce dei risultati ottenuti - aggiunge il referente faentino - anche una volta terminata l’emergenza proseguiremo con questa modalità». Non solo tra le possibilità che offre la donazione c’è anche quella di poter eseguire il test sierologico. Da gennaio a giugno i numeri dell’associazione fotografano un sostanziale equilibrio per quanto concerne il saldo degli iscritti.
«In questi primi sei mesi abbiamo avuto 166 nuovi donatori – conferma Mazzotti - a fronte però di 165 dimissioni per motivi sanitari o per altre ragioni. La sfida che ci attende nei prossimi mesi è quella di continuare a diffondere la cultura della donazione per garantire un ricambio generazionale, in un contesto che ci vedrà molto limitati nell’organizzazione di eventi o attività». In questa prima parte dell’anno l’associazione non si è limitata all’attività ordinaria. Non sono mancati, infatti, anche gesti di solidarietà. «Come Avis Faenza abbiamo donato duemila mascherine chirurgiche certificate ai medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e medici della continuità assistenziale del distretto faentino. Inoltre – prosegue – abbiamo donato oltre 500 camici all’ospedale di Faenza. Questo è stato il nostro contributo a tutta la comunità per continuare ad affrontare al meglio la sfida del Covid-19». Chiusi questi primi sei mesi di 2020, l’Avis guarda ora al futuro. Con la stagione estiva le scorte di sangue e plasma possono diminuire: ecco allora l’invito ai cittadini di recarsi a donare. Su tutta la provincia di Ravenna a tutti i nuovi donatori di luglio e agosto che faranno la loro prima donazione riceveranno un omaggio estivo.