Faenza, alberi tagliati, il dibattito in città, la "verità" del sindaco sui costi del Comune

Romagna | 20 Luglio 2018 Cronaca
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UNA CITTADINA
Alberi tagliati,
vogliamo la verità
sui costi del Comune
 
Claudia Caroli
Gentile direttore, sono una residente di via Calamelli a Faenza, ovvero di una delle  strade che è stata interessata dal taglio degli alberi da parte del  Comune. Vi scrivo perchè vorrei ricevere un chiarimento da parte del Comune di 
Faenza in quanto mi sento presa in giro. Vi spiego perchè: qualche tempo fa avevo manifestato il mio disagio  sulla pagina Facebook del sindaco Malpezzi, il quale mi aveva risposto  in questo modo: «Il Comune non taglia mai gli alberi a cuor leggero, perché anche i  nostri giardinieri amano gli alberi come lei. Inoltre la loro sostituzione ha un costo importante e il Comune non ha soldi da buttar via. Quegli alberi andavano rimossi, perchè pericolosi. E verranno sostituiti da alberi nuovi, adatti a vivere in un contesto urbanizzato». Invece, sul numero 26 del vostro giornale, leggo dalle parole  dell'assessore ai Lavori pubblici Claudia Zivieri quanto segue: «Tutti questi interventi, del valore complessivo di diverse decine di migliaia di euro, non costeranno nulla al Comune visto che rientrano nell'ambito delle azioni compensative a carico di privati per accedere ad uno specifico incentivo urbanistico previsto dal Regolamento urbanistico edilizio (Rue)».
Riassumendo: il sindaco Malpezzi si giustifica dicendo che il Comune non taglia gli alberi a cuor leggero anche perchè farlo costa dei soldi, l'assessore Zivieri invece afferma che tale intervento non costerà nulla al Comune.
In quanto cittadina onesta e rispettosa delle leggi credo di avere diritto a sapere la verità, soprattutto in considerazione del fatto che il taglio degli alberi del mio quartiere ha impoverito la qualità della mia vita.


IL SINDACO
Alberi tagliati,
la verità sui costi
del Comune
 
Giovanni Malpezzi*
Gentilissima Claudia Caroli, rispondo volentieri alla sua lettera pubblicata sul numero scorso di Setteserequi in cui, oltre a lamentare poca chiarezza sui costi relativi alla sostituzione delle alberature attualmente in corso in diverse zone della città, evidenzia una ipotetica contraddizione rispetto a quanto affermato pubblicamente dal sottoscritto su Facebook («si tratta di un costo importante») e dall’assessore ai lavori pubblici Claudia Zivieri («non costeranno nulla al Comune in quanto rientrano nelle compensazioni urbanistiche a carico di privati»).
Le due affermazioni, in realtà, sono entrambe vere e non in contraddizione. Mi spiego. Nel suo complesso il potenziamento del patrimonio arboreo in aree pubbliche riguardante la piantumazione di 971 nuovi alberi, tra cui la sostituzione di 520 piante non più compatibili con il tessuto urbano perché malate o a rischio caduta (comprese le opere connesse di rimozione dei ceppi e di reintegro delle aiuole e dei cordoli), ha un costo di circa 200mila euro. Credo concorderà che si tratti di una cifra non di poco conto: sono pochi gli investimenti di questa portata consentiti dagli spazi economici del bilancio comunale. D’altra parte, trattandosi di un intervento non rinviabile visto il rischio per l’incolumità pubblica, abbiamo deciso di finanziarlo utilizzando le disponibilità derivanti dalle compensazioni ambientali connesse agli incentivi urbanistici a carico di privati. In parole povere, si tratta di risorse di cui possiamo disporre perché un privato ha deciso di investire e urbanizzare un’area commerciale della nostra città e perché il nostro regolamento urbanistico (Rue) ci consente di fare accordi in tal senso. Anche se questi interventi non passano dal bilancio del Comune perchè sostenuti direttamente dal privato, è altresì evidente che quelle risorse private potevano essere utilizzate per finanziare altri interventi, lasciando quindi l’onere di sistemazione dei viali sulle spalle della comunità.
Per questo ripeto quanto già detto su Facebook: oltre a non avere certo soldi da buttare, il Comune e i suoi tecnici del Servizio ambiente e giardini non hanno affatto preso tale decisione alla leggera. Anzi, è esattamente vero il contrario.
*Sindaco di Faenza

MOV. 5 STELLE
Nuove alberature,
un’altra prova
di pessima gestione

Signor direttore, è in corso in questi giorni un esteso intervento di abbattimento di alberature, parte di un piano complessivo di circa 500 abbattimenti, con reimpianto di un numero doppio di alberi.
Qui finiscono le certezze sull’intervento in atto; per questo abbiamo presentato una interpellanza all’amministrazione lo scorso 24 giugno.
Nonostante in queste ultime ora l’amministrazione abbia, attraverso i giornali, illustrato in parte i motivi degli interventi, gli interrogativi sono tanti. Perchè non c’è stata una informativa adeguata, prima di tutto rivolta agli abitanti delle zone interessate? L’amministrazione fa ampio ricorso alla comunicazione «preventiva», anche per progetti importanti (magari poi non realizzati): perchè non ricorrervi anche in questo caso? Ancora: perchè un intervento così esteso? Le piante sono malate o a fine vita; tutte? C0m’è stato accertato? Sono a rischio per eventi eccezionali, per esempio in caso di neve, perchè non reggono i carichi?
Strano, i pini, che sono quelli che hanno registrato più cadute e che danneggiano maggiormente il fondo stradale ed i marciapiedi, non sono interessati dai tagli di questi giorni, unici rari superstiti tra file di tristi ceppi. Ancora più desolante è il momento in cui è stato fatto il taglio degli alberi: inizio estate. Non era possibile intervenire 1/2 mesi più tardi? Non era possibile scaglionare gli abbattimenti, intervenendo, per esempio, su un solo lato delle strade e non su entrambi contemporaneamente?
E da ultimo: quando e come si prevede di mettere in sito i nuovi alberi? Cosa ci salverà da ulteriori interventi così invasivi? La manutenzione ordinaria? Aspettiamo la risposta alla nostra interpellanza.
Questo intervento avrà senz’altro finalità condivisibili, ma, come al solito, le modalità di attuazione sono deludenti. Di certo anche questi episodi pongono l’accento sulla gravità di una mancanza cronica per il Comune di Faenza (ed ora anche per l’Unione dei comuni della Romagna faentina), già da noi segnalata in diverse occasioni: quella di un regolamento e di un piano del verde urbano.
Un regolamento, ormai presente nella maggioranza dei comuni italiani anche a noi limitrofi, che si ponga come obiettivo quello di costituire uno strumento atto alla disciplina e alla regolamentazione del verde, sia esso pubblico o privato, relativamente a tutto il territorio comunale.
Nonostante le segnalazioni arrivate da più parti anche in questi ultimi anni e nonostante ce ne sia già uno che giace nei cassetti del Comune da tempo (che ha ispirato quello dei comuni limitrofi e da cui si potrebbe partire), l’amministrazione non ha mai preso provvedimenti seri e reali per colmare questa importante lacuna, causa principale di tante problematiche che si ripresentano puntualmente. Ne prendiamo nuovamente atto, consapevoli che ce ne occuperemo noi dopo il 2019.
*Movimento 5 Stelle Faenza


LEGAMBIENTE
Poca informazione
e tempistica
dei lavori sbagliata

Signor direttore, il dibattito e le critiche di questi giorni sul piano di abbattimento di alberi in diverse zone della città - e da ultimo in via Vittorio Veneto - ci permette di fare alcune considerazioni più generali sulle modalità operative dell’Amministrazione faentina. Non è in discussione che parte del patrimonio verde della città abbia la necessità di essere sostituito perché malato o inadeguato, il problema sono le modalità e i tempi con i quali viene svolto. Innanzitutto è mancata una informazione più precisa e anticipata rispetto all’esecuzione dell’intervento, in particolare per i cittadini delle zone direttamente coinvolte da un impatto di questo tipo. Ma soprattutto, è stata sbagliata la tempistica. Perché concentrare il taglio di tutte le piante individuate nello stesso periodo e proprio all’inizio dell’estate, quando il beneficio del verde sul microclima urbano è più necessario?
A Faenza, e nei Comuni dell’Unione, manca ancora il regolamento del verde pubblico e privato, che finalmente dovrebbe indicare linee chiare per la scelte delle specie di piante più appropriate per le nostre zone urbane, per la corretta potatura e manutenzione. Questi interventi sul verde urbano dovrebbero essere integrati all’approfondimento sul «Documento qualità Urbana di Faenza», per il quale l’Assessorato all’Urbanistica ha chiesto di partecipare al perfezionamento della «Prima mappa delle opportunità» con contributi che, come Circolo Legambiente Lamone, abbiamo fatto pervenire come richiesto entro il 30 giugno scorso. Infine, ci permettiamo un ulteriore auspicio: speriamo che la scelta dell’Amministrazione di procedere, in questo periodo e con queste modalità all’abbattimento degli alberi in diverse zone, non sia il prologo anche all’abbattimento di quelli, ben più imponenti e inseriti nel contesto storico dell’Arena Borghesi, per i quali, come Legambiente, altre associazioni e migliaia di cittadini, continuiamo ad opporci.
*Circolo Legambiente Lamone Faenza
 
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