Dozza, cambi nell’assetto dell'Enoteca dell’Emilia Romagna, non confermato il presidente uscente Zinzani, tocca ad un emiliano 

Romagna | 20 Maggio 2022 Economia
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Riccardo Isola - Le rivoluzioni possono essere politiche, sociali, culturali e perché no manageriali. Quella che raccontiamo ora rientra nell’ultimo caso. Stiamo parlando di quello che è successo all’interno dell’Enoteca regionale dell’Emilia Romagna. Associazione che in questi ultimi giorni ha attraversato un «mare in tempesta» per quanto riguarda la sua governance. Da sempre ambito fortemente condizionato negli asset del management dai grandi gruppi cooperativi emiliano e romagnoli, questa volta, questi ultimi, la stoccata vincente non l’hanno portata a casa. Nell’ultima assemblea di alcuni giorni fa, infatti, il presidente uscente, Giordano Zinzani, uomo fortemente sostenuto da Caviro, non è riuscito a ottenere i voti necessari per entrare in consiglio. Ergo niente riconferma ai vertici dozzesi, dopo che lo stesso, bisogna dargliene atto, nella sua reggenza ha dato il via a un’importante azione di riassestamento gestionale e finanziario-istituzionale della struttura. Questo però non sembra essere bastato. Niente riconferma e soprattutto uno dei gruppi più importanti e influenti in ambito vitivinicolo nazionale, Caviro appunto, rimane fuori dal cda e di conseguenza ha comunicato la volontà di lasciare l’associazione. Che scossa. Adesso il nuovo corso. C’è chi invoca la storia di Davide e Golia per fotografare quello che è avvenuto. Dopo otto anni di «assalti» al fortino da parte del mondo dei piccoli artigiani del vino emiliano romagnoli alla Rocca dozzese andati a vuoto, questa volta il proiettile del «pastorello» Davide ha centrato in pieno il gigante Golia. Atterrandolo. Metafora forse pepata, ma di immediato effetto per capire cosa sia successo veramente all’interno del soggetto che ha tirato le fila della promozione del vino lungo la via Emilia in queste ultime decadi. Una gestione che tra Prowein, Vinitaly, Enologica «che sarà assolutamente da riformulare nelle sue caratteristiche narrative» confermano i nuovi consiglieri, ha visto fasi altalenati di partecipazione e consenso. Questo giovedì si è tenuto il nuovo consiglio di amministrazione. Momento in cui si è eletto il nuovo vertice apicale dell’associazione. Al momento in cui scriviamo non possiamo sapere con esattezza chi ne abbia preso le redini. Sta però nel «buon senso» e nella prassi del cosiddetto gentlemen’s agreement che chi abbia ottenuto più voti abbia più chances di spuntarla. Nel caso specifico si tratta di Davide Frascari, presidente del consorzio del Lambrusco. Un passaggio di testimone quindi dalla Romagna, rappresentata appunto dal faentino Zinzani, a quella più in chiave «frizzante s sbarazzina», nel senso organolettico del termine, a quella emiliana. Tra le nuove sfide che si dovranno abbracciare c’è anche una questione che sobbolle nei meandri dell’associazione. Si tratta del ruolo, futuro, di Dozza, della sua Rocca come sede dell’Enoteca stessa. C’è infatti chi inizia a pensare che per meglio rappresentare la varietà vitivinicola, identitaria, narrativa del vino regionale la periferia sia stretta e non più adeguata. Della serie: portare la sede a Bologna, luogo strategico e di facile raggiungimento è un’ipotesi concreta.…

Dal 1970 in campo per la promozione
Enoteca Regionale Emilia Romagna è un’associazione che opera dal 1970 per la promozione e valorizzazione del patrimonio vinicolo regionale. Tale finalità è stata riconosciuta nel 1978 dalla Regione che definì la stessa «lo strumento più idoneo per promuovere il vino regionale in Italia e all’Estero» L’associazione conta oggi oltre 200 membri tra produttori di vino, aceto balsamico e distillati, enti pubblici, consorzi di tutela e valorizzazione, associazioni rappresentative dei sommelier. L’Enoteca ha sede all’interno della Rocca Sforzesca di Dozza, da sempre opera in diverse iniziative sul territorio nazionale e internazionale, con lo scopo di elevare l’immagine e la qualità del vino emiliano-romagnolo.  A diffondere la presenza dei vini emiliano-romagnoli sulle tavole degli italiani sono gli stretti rapporti di collaborazione allacciati dall’Enoteca con associazioni di categoria, enoteche, ristoranti, winebar e negozi di gastronomia. Importanti passi avanti sono stati fatti proprio nel cercare di tenere sempre più vicini i vini alla cultura ed alle tradizioni del territorio, attraverso una forte collaborazione con i diversi Consorzi di tutela dei prodotti tipici della regione.

 
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