Dal weedding planner allo chef a domicilio, tanti nuovi lavori ma "precari"

Romagna | 01 Maggio 2018 Economia
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Barbara Gnisci - Lavori nuovi, esigenze del mercato che cambiano. Sono diverse le figure professionali che in questi anni hanno preso piede, grazie anche alle nuove tecnologie digitali, ma non sempre fanno rima con lavoro a tempo «stabile». E che in occasione del Primo Maggio, festa dei lavoratori, saltano più che mai all’occhio, vediamo alcune storie emblematiche dei tempi che stiamo vivendo.
È il caso delle wedding planner come Anna Marconi e Roberta Carella di Sereventi2005, a Ravenna: «Ci occupiamo di organizzare eventi – spiega Anna – e in particolare matrimoni, curandone la realizzazione dalla A alla Z: dai fiori ai tableau, dalla musica alle foto e al video. Gli sposi, con noi e attraverso di noi, hanno l’opportunità di mettere in scena un matrimonio che corrisponde esattamente ai loro desideri». Prendere i contatti con la location, occuparsi delle decorazioni della chiesa e di qualsiasi altro elemento sono i compiti delle organizzatrici, che diventano così l’unico interlocutore della coppia: «In Italia, e non solo a Ravenna città dove abbiamo la nostra sede – aggiunge Roberta - esiste ancora molta disinformazione rispetto al nostro lavoro. Alcune persone, suggestionate dalla televisione, pensano che la nostra sia una figura utile solo per chi possiede gusti eccentrici o per chi ha a disposizione budget importanti. Ma non è affatto così: usufruire della collaborazione e della consulenza di una wedding planner significa risparmiare tempo, stress e denaro».
Ci sono inoltre lavori che si rinnovano e che si adattano ai tempi e alle disponibilità di una società che cambia, come nel caso di Enrico Marcantognini, cuoco sin da quando studiava all’alberghiero, che negli ultimi anni ha ampliato la sua attività, uscendo dalla cucina dei ristoranti o dell’albergo dove lavora sul litorale di Ravenna, per entrare in quella di privati cittadini: «Da quando faccio la stagione estiva al mare ho molto tempo libero e una quindicina di anni fa, quasi per caso, mi è capitato di cucinare per una cena privata e successivamente, con il passaparola, si è formato un circuito che continua ancora a funzionare». Dal pesce crudo alla cacciagione, dalla pasticceria alla pizza, Enrico tiene lezioni a domicilio per chi vuole imparare o migliorare dietro ai fornelli: «Mi capita anche di consigliare o di ampliare il menu di ristoranti che offrono piatti particolari, oppure una carta dei dolci senza lattosio e senza glutine».
Alcuni mestieri invece esistono da tanto tempo, sebbene ai più possano passare quasi inosservati, come nel caso di chi costruisce campi sportivi: «Sono specializzato nella realizzazione e progettazione di campi sportivi – spiega Marco Merli, 33enne, ravennate -  e nell’ultimo periodo con i miei collaboratori ci stiamo occupando soprattutto di campi di paddle». Dalla Val d’Aosta alla Sicilia, la Merli Sport si occupa sia di impianti ex novo che di manutenzione: «Lavoriamo soprattutto fuori regione e andiamo ovunque ci contattino. Dopo la richiesta ricevuta tramite Internet, inviamo al cliente il progetto e seguiamo tutta la filiera fino alla consegna, chiavi in mano, del campo».
Esiste, inoltre chi studia il lavoro o meglio chi va alla ricerca di nuove professioni, come nel caso di Marzia Di Meo, di Faenza, che ha costituito una startup innovativa, InTribe, per analisi di mercato su trend e innovazioni. L’azienda, da qualche mese, è stata incubata in SpeedMiUp della Bocconi di Milano: «Da circa tre anni abbiamo creato un osservatorio sulle professioni del futuro - spiega Marzia - e attraverso specifici programmi di analisi dei BigData ne analizziamo i dati. La nostra ricerca avrà una durata di cinque anni». Growth hacker, data analyst, blockchange expert, esperto di Cyber Security sono solo alcuni dei mestieri in via di sviluppo individuati dalla ricercatrice web.

Centri per l’impiego, aumentano le richieste di personale
Aumentano le richieste di personale, almeno rispetto allo stesso periodo del 2017. A dirlo è Valentina Stoppa, responsabile del Centro per l’impiego di Ravenna, che si occupa di domande e offerta di lavoro su tutto il territorio provinciale. «Il settore in cui vediamo maggiore movimento, al di là di quello che si può imputare alla stagione che sta iniziando, è quello dei pubblici esercizi – spiega-. Chiaramente resta costante, come da tradizione, la richiesta di tecnici e periti, specializzati e non, in età da apprendistato». Non si affacciano in maniera numericamente rilevante, invece, figure professionali nuove: «Le tendenze, in provincia, sono molto consolidate». Difficile anche dire che resta più spesso fuori dal mercato del lavoro: «Le variabili che interagiscono tra loro sono moltissime. È chiaro che le persone molto giovani e molto scolarizzate, così come quelle in età avanzata e con poca esperienza, fanno più fatica». (s.manz.)

 
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