Dal tradizionale "racchettone" alla novità "teqball": viaggio negli sport da spiaggia più praticati sulla riviera ravennate

Romagna | 21 Luglio 2019 Sport
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Marco Ortolani
Rotolarsi «nel sabbione» per raggiungere un pallone o una pallina è una delle più belle esperienze sensoriali che lo sport possa offrire. Lo sanno bene gli imprenditori turistici romagnoli, che hanno trasformato le nostre spiagge in autentiche polisportive a cielo aperto. Fin dal passato. Si parte negli Anni Sessanta, con tamburelli e qualche partita di calcio (ma la pratica è molto pericolosa per le articolazioni e la durezza dei contatti e infatti viene poco frequentata). Negli Anni Settanta comandano le reti da pallavolo, appoggiate alla grande tradizione locale indoor. Sul finire degli Anni Ottanta comincia il dominio incontrastato del beach tennis, tuttora la pratica più diffusa e caratteristica. Ma non mancano rettangoli piastrellati per il basket e il calcio tennis e molte altre discipline che la fantasia romagnola ha permesso di ideare, soprattutto negli ultimi anni dopo un vero e proprio dominio assoluto del mitico «racchettone». 
A Marina di Ravenna il rifugio sportivo più conosciuto è il Bagno Obelix, già frequentato da pallavolisti quando ancora si chiamava «Savoia». Ci hanno giocato in tanti in quel campo «mitico» ricavato vicino alla pineta: tutti i ravennati, buona parte degli italiani migliori e anche parecchi stranieri. Il proprietario Luca Tommasini conferma che lo sport è ancora il traino principale per la clientela: «Si gioca ancora a beach volley e a beach tennis, le due discipline storiche, ancora ben rappresentate. Ma nel tempo abbiamo visto crescere anche altre specialità come il calcio tennis e il foot volley. Quest’anno, poi, è esplosa la moda del teqball». Si gioca due contro due passandosi il pallone con i piedi e con la testa e facendolo rimbalzare su un tavolo simile a quello del ping pong, ma ricurvo. «I ragazzi ci impazziscono letteralmente e i miei tavoli sono sempre occupati. Domenica disputeremo il nostro primo torneo». «In generale - aggiunge «Tomma» - penso che con gli spazi che abbiamo si potrebbe fare molto di più a livello di eventi di rilievo. Soffriamo di una ridotta capacità alberghiera. Per il Bovelix, l’anno scorso, dovetti mandare a dormire le persone a Ravenna… Devo riconoscere che a Cervia hanno rischiato di più e raggiunto più risultati».
Nello sport su sabbia a Cervia ha creduto soprattutto Claudio Fantini, da subito molto attento a quanto succedeva negli Stati Uniti a livello di beach volley e di intrattenimento sportivo e «inventore» del concetto di vacanza attiva, con un’infinita serie di eventi per ogni fascia, dai campioni agli amatori, sempre molto ricca di testimonial di prestigio: «Nella nostra spiaggia - illustra Fantini - ci sono dieci campi per le varie specialità più una struttura per il paddle, una per il basket e una palestra attrezzata con macchinari Tecnogym e dotata di istruttore. Anche da noi imperversa il teqball, praticato anche da ex giocatori molto conosciuti».
Poco più a sud Pinarella è la più nota località al mondo per il beach tennis, con il Bagno Delfino che ha ospitato sei edizioni del Mondiale. Il predominio dei racchettoni non impedisce comunque il proliferare di molte altre discipline su sabbia o comunque tipiche dell’estate, come dimostra la frequentatissima pista per giocare a bocce. Per non parlare, appunto, dei già citati foot volley e soprattutto teqball, che vanno di moda anche in un feudo di sportivi come il Bagno Adriasol, un’altra roccaforte (soprattutto cesenate) di ex calciatori che mostrano notevolissime doti tecniche anche sulla sabbia.
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