Consar, il presidente Rosetti: "40 anni di crescita costante grazie ai valori di fondo"

Romagna | 15 Settembre 2018 Economia
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Manuel Poletti - «E’ un anniversario importante. Consar è nata da una fusione di Consorzi nel 1977. Allora eravamo 600 soci e 600 macchine, oggi siamo 500 soci con 1000 macchine. Da questi numeri si vede già com’è avvenuto il nostro processo di cambiamento. Io sono presidente dal 1989, avevamo 31 milioni di fatturato, oggi ben 110 milioni di euro».
A Veniero Rosetti, alla guida da 30 anni del Consorzio, basta snocciolare i numeri di questi anni per illustrare con chiarezza il percorso di crescita continua del gruppo che dirige.
Rosetti, come  si «resiste» per 30 anni alla guida di un gruppo così?
«Beh, i soci mi hanno dato sempre fiducia. Certo, conosco bene il Consorzio, l’esperienza non mi manca. In questi anni abbiamo fatto degli investimenti anche molto forti, su una piattaforma in zona Bassette in un’area di 70mila mq ben 40mila mq sono coperti. In più abbiamo aperto delle filiali ad Ancona, Bologna, Verona e infine da poco a Forlì. Sicuramente è stato una forza in questi anni aver assunto la forma Consortile, perché questo fattore ha saputo esprimere dei valori di fondo importanti, la solidarietà in primis, a cui teniamo molto».
Come coniugate la solidarietà alla vostra attività?
«Siamo vicini ai problemi sociali della città, investiamo circa 100mila euro all’anno in progetti ed iniziative dedicate agli anziani, ai bambini, allo sport. Questo per me è molto rilevante e Consar è in grado di farlo grazie al contributo dei propri soci».
Qual è stato il momento più critico in questi 40 anni?
«Quando sono diventato presidente non era un periodo affatto facile, ci siamo rimboccati le maniche e non solo. Credo però che l’unica grave difficoltà sia stato respingere le tante sirene che mi dicevano che c’erano strutture nuove che nascevano, che avevano altri metodi e modi di gestire e sviluppare l’azienda. Io ho sempre detto che dovevamo guardare a casa nostra e tenere d’occhio cosa facevano gli altri. Oggi noi ci siamo e siamo  cresciuti, gli altri sono spariti tutti o quasi. Io non ho mai pensato che tutte le novità fossero positive e da seguire, per fortuna, fino ad oggi ho avuto ragione».
Ed un momento particolarmente felice?
«Non ce n’é stato uno in particolare. Il Consar è stata una struttura fortissima nei momenti di difficoltà, superando di slancio alcune criticità e investendo sulla differenziazione dell’attività. Oggi abbiamo 14 segmenti diversi di lavoro, questo è stato un elemento fondamentale nei momenti di calo di alcuni perché gli altri riequilibravano il bilancio. La nostra crescita lenta, ma sempre costante, ci ha permesso di raggiungere gli obiettivi che prima guardavamo da lontano».
Un impegno nuovo, di grande visibilità non solo a Ravenna, è la sponsorizzazione della squadra di volley di A1. Perché siete scesi in campo?
«Il Consar è sensibile e attento a questi bisogni. Noi eravamo già sponsor del volley maschile, conoscevo già i dirigenti della società, di cui nutro stima. Quando si sono trovati in difficoltà con l’addio della Bunge, non abbiamo avuto molti dubbi. In un giorno il cda di Consar ha indicato senza dubbi la strada da seguire, i consiglieri mi hanno sostenuto in pieno in questa scelta, come in tante altre».
Ravenna come la vede? Sta uscendo dal torpore che l’attanagliava fino a qualche anno fa o no?
«La città, diciamo così, sta attraversando un lungo momento di riflessione. Deve ripartire con maggior energia, ha tutte le potenzialità per farlo. Il giovane sindaco De Pascale, che stimo, sono sicuro che potrà essere di grande aiuto in questo senso. Per il nostro Consorzio, il progetto dell’Hub sarà rilevante, se verrà mantenuta la tempistica dei lavori indicata dal presidente dell’Autorità portuale Rossi».
 
 
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