Concessioni balneari, il 9 agosto ombrelloni chiusi per protesta contro l'assenza di risposte dal Governo
Venerdì 9 dalle 9 alle 11 è in programma la prima giornata di protesta,ma ce ne saranno altre: i bagnini terranno chiusi gli ombrelloni per contestare il mancato rinnovo delle concessioni balneari. A gennaio dovrebbero partire le gare, aperte non solo agli operatori italiani, ma anche agli europei, come previsto dalla direttiva Bolkestein, ma senza linee guida chiare da parte del Governo, il rischio è che saltino senza alcun indennizzo 30mila concessioni ancora in vigore. Fu la legge sulla concorrenza del governo di Mario Draghi, recependo le norme Ue, a fissare al 31 dicembre 2024 il limite entro cui mettere a gara le concessioni, ma restano molti dubbi applicativi e proprio su questo il settore invoca l'azione del governo. In Romagna chiuderanno circa 7 stabilimenti su 10, circa 200 strutture con un'adesione quasi totalitaria allo sciopero.
Per decenni, il rinnovo delle licenze – concesso spesso come una formalità agli imprenditori – ha dato il via a investimenti e mentre continua il braccio di ferro tra governo e Unione europea sull’applicabilità della direttiva Bolkestein in Italia, che impone la concorrenza anche sulle coste in concessione, un’altra partita preoccupa i balneari: quella dei rimborsi per le strutture inamovibili. Se – come già successo in più di una regione – arrivasse il via libera alle gare, i concessionari uscenti vorrebbero vedersi assicurato almeno un indennizzo per gli investimenti fatti, nell’arco di generazioni, nelle strutture dell’impresa. Ma la Corte di giustizia dell’Unione europea, con una sentenza dello scorso 11 luglio, ha stabilito che l’articolo 49 del Codice della navigazione – quello che consente allo Stato di acquisire le strutture inamovibili, alla scadenza della concessione, senza alcun risarcimento – non viola la libertà di stabilimento.
La Regione Emilia Romagna ha previsto un riconoscimento del valore aziendale all’impresa uscente – non si tratta comunque di indennizzi – per le prossime gare. Per rimborsare almeno parte degli investimenti milionari degli oltre 7mila stabilimenti italiani, il governo ha pronto un disegno di legge (già presentato da mesi ma in attesa di un via libera del Mef). «Non si propone un’abrogazione tout court dell’articolo 49 del Codice della navigazione – spiega il firmatario Riccardo Zucconi, deputato di Fratelli d’Italia – ma di mantenerlo nel solo caso in cui arrivi la fine definitiva della concessione e non quando viene riassegnata tramite gara».
In questo clima di incertezza gli imprenditori chiudono gli ombrelloni per protesta: lo sciopero di venerdì 9 si ripeterà lunedì 19 agosto, per quattro ore, e poi giovedì 29 agosto, per sei oppure otto ore. "Se il governo e il parlamento vanno in ferie senza una legge che tuteli la balneazione attrezzata italiana noi chiuderemo gli ombrelloni" si legge nel volantino che è stato ditribuito negli stabilimenti.