Collina, il 25 maggio appuntamenti tra Carnè, Riolo e Borgo Rivola cion la Festa del Parco 

Sandro Bassi - Prosegue, dopo l’esordio degli scorsi fine-settimana funestati dalla pioggia, la Festa del Parco della Vena del Gesso. Il maltempo è stato penalizzante perché la Festa, com’è naturale che sia, consiste in attività all’aria aperta, principalmente escursioni e visite guidate. Ma c’è modo di recuperare, perché «mica pioverà tutti i giorni», dicono con scaramanzia alla sede del Parco presso il Comune di Riolo; e già sabato prossimo, 25 maggio, è prevista l’insolita visita «a caccia di insetti», con un entomologo, Roberto Fabbri, responsabile del «Podere Pantaleone» di Bagnacavallo, nei prati e nei boschi che circondano la casa Carnè (partenza dall’aia alle ore 15.30, durata entro le due ore). In serata, dalle 18 in poi, presso l’area feste di Borgo Rivola, si terrà «La notte del Parco», con stand gastronomico delle specialità dell’area protetta, musica, video e passeggiate.
Ma anche il giorno dopo, domenica 26, si terrà un evento paragonabile ed è l’escursione condotta dal geologo faentino Marco Sami per toccare con mano uno dei patrimoni naturali di base alla candidatura Unesco delle aree carsiche gessose dell’Emilia Romagna: per inciso, il relativo iter è già stato avviato e la Vena romagnola è notoriamente la «capofila» fra i tre siti che formano la candidatura collettiva (gli altri sono i Gessi Bolognesi e Reggiani, altrettanto importanti per il carsismo). Sami partirà alle 15.30 sempre dal Rifugio Carnè per un’escursione sul nuovo «Sentiero degli Abissi, tra doline ed inghiottitoi», per soffermarsi su alcuni punti presi in considerazione dal progetto Unesco: il colle di Rontana con i relativi scavi alla rocca medievale-rinascimentale, il sito della casa romana a nord di Ca’ Carnè (forse sede di estrazione del prezioso lapis specularis) e vari affioramenti rocciosi di interesse naturalistico.
La Festa proseguirà anche nel fine-settimana successivo con un’impronta più «forestale»: visita guidata ai boschi di querce di Monte Mauro sabato 1 giugno (con partenza sempre alle 15.30 ma stavolta dal parcheggio lungofiume a Riolo Terme) e agli alberi monumentali nei dintorni del Carnè il giorno successivo (15.30 dal Rifugio). In quest’ultima occasione si vedranno i carpini neri di un antico impianto (probabilmente un roccolo, cioè una struttura vegetale con finalità venatorie) su una cima secondaria del colle di Rontana, una possente e triforcuta roverella e infine il singolare rimboschimento del 1929 fatto con thuje giganti (conifere nord-americane) in una conca molto selvaggia e remota incassata nel versante nord di Rontana. Tale intervento ebbe scopi sperimentali e il risultato appare ancora oggi suggestivo per via della sua particolare «atmosfera esotica».
Tutte le escursioni sono gratuite e non richiedono prenotazione ma solo un paio di scarponcini ed un minimo di allenamento.