«Per andare al mare, bisognerà aspettare giugno. Ma le notizie che stanno circolando sul fatto che dal freddo si passerà al caldo torrido ricadono nelle cosiddette fake news: al momento, infatti, non ci sono dati che ci indichino un cambiamento brusco delle temperature». Secondo Pierluigi Randi di Meteo Romagna, con tutta probabilità il maggio che stiamo vivendo sarà ricordato, alla fine dei conti, uno dei tre o quattro periodi più freddi dal primo dopoguerra: «Quello del 1991 fu ancora più freddo di quello attuale.
E ne abbiamo avuti di freddi anche nel 2004 e nel 2010. Insomma, non è la prima volta che succede, anche se possiamo ben dire che sembra inverno, perché registrare otto o nove gradi alle 11.30 del mattino è tipico dei mesi di febbraio e marzo. E perché a 500-600 metri di quota ci sono state anche nevicate, magari laddove non nevica nemmeno a gennaio».
La spiegazione è presto detta: «In questo periodo si è instaurato un modello di circolazione anomalo per il periodo: le alte pressioni che avrebbero dovuto iniziare a proteggerci sono andate verso la Scandinavia, esponendoci all'ingresso di perturbazioni atlantiche o, come è successo negli ultimi giorni, a discese di area fredda dalle regioni polari».
Una situazione che secondo Randi non può essere associata al cosiddetto cambiamento climatico: «Ci vorrebbero serie storiche più lunghe per poterlo confermare. E comunque sappiamo che nei prossimi decenni saranno sempre più frequenti e intensi gli episodi di caldo, ma non scompariranno affatto quelli di freddo».
Per le prossime settimane, invece, c'è da aspettarsi un po' di tutto: «Dopo un miglioramento, il fine settimana del 18 e 19 maggio vedrà arrivare di nuovo temporali e rovesci. Ma ci sarà una differenza: le correnti arriveranno dall'Atlantico quindi farà meno freddo anche se, per avere un tempo stabile, ci sarà da aspettare almeno fino al 22-23 maggio». (s.manz.)