Ciclismo, la Cicloturistica Baracca avanti tutta: «I nostri 50 anni di attività a Lugo»

Romagna | 06 Dicembre 2022 Sport
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Tomaso Palli
Mezzo secolo di vita è un traguardo che non tutti i giorni si raggiunge. A maggior ragione se, a riuscirci, è una società sportiva legata al cicloturismo, attività certamente in grande espansione ma anche molto colpita dalle vicissitudini degli ultimi anni. L’Unione Cicloturistica Francesco Baracca di Lugo è andata avanti e, presente sul territorio dal 1972, ha creato una realtà capace di riunire le diverse discipline legate al mezzo: «Abbiamo fatto tanti sforzi nel corso degli anni - commenta il vicepresidente, Teseo Alebbi - e oggi è presente una società capace di dare risposte a tutte le tipologie di ciclista».
Alebbi, arriva dal pranzo sociale che ha chiuso l’anno. È soddisfatto?
«Dopo un paio d’anni di pausa causa Covid, siamo tornati con la nostra cena sociale che, quest’anno, è stata un pranzo. Eravamo circa 120 tra soci, familiari e sponsor. Come di consueto, abbiamo provveduto alle premiazioni di ogni tipo: dal vincitore della classifica sociale, alla squadra corse passando per due soci che hanno partecipato al Giro d’Italia delle ciclostoriche. E, durante la serata, abbiamo conferito anche un riconoscimento a Giuseppe Bacchilega, il primo presidente della nostra società».
Ha parlato di squadra corse. In cosa consiste?
«Due anni fa, abbiamo istituito la Racing Team Baracca. I membri di questa squadra partecipano alle granfondo agonistiche un po’ in tutta Italia. Questa scelta andava nella direzione di ringiovanire la società, abbassando l’età media dei soci. E l’obiettivo è stato raggiunto. Ora contiamo una ventina di ragazzi, soci, che sono con noi».
Quanti sono i vostri associati? E quanto il numero è stato influenzato dagli ultimi anni?
«Siamo circa 160 soci. Ma non è sempre stato così. Fino ad un paio di anni fa, vivevamo una decrescita a causa dell’età di molti soci che poi decidevano di smettere. Sulla base di alcune iniziative che abbiamo portato avanti, come quella legata alla squadra corse, siamo riusciti ad invertire la tendenza. E così, negli ultimi due o tre anni, nonostante il Covid e le difficoltà ad esso connesse, quando in bicicletta si andava molto poco e, sicuramente, non lo si face in gruppo e non c’erano più raduni o granfondo, noi abbiamo avuto un aumento degli associati. Non esponenziale, sia chiaro, ma comunque il trend è stato positivo».
Com’è la nata la vostra società?
«Da alcuni amici di Lugo, appassionati della bicicletta con all’attivo escursioni sia nelle nostre colline che all’estero, che ha deciso di costruire questo gruppo denominato Baracca. In un primo momento si legarono all’omonima società ciclistica che organizzava gare per i professionisti e possedeva una squadra dai più piccoli fino ai dilettanti. Il passo successivo fu quello di organizzare una società indipendente, inizialmente associata alla Federazione ciclistica e poi passata alla Uisp rendendosi totalmente autonoma. L’obiettivo era quello di creare una realtà che facesse cicloturismo per divertimento».
Sport come divertimento?
«E molto di più. Oltre ad essere un punto di aggregazione per andare in giro in bicicletta, lo è diventato anche per ritrovarsi, mangiare e bere insieme. In poche parole, un luogo dove socializzare e… stare insieme. Questi due aspetti, quello sportivo e quello sociale, hanno contraddistinto in maniera molto forte la nostra società. Era così nel passato, è così ancora oggi».
Dal 1972. E quindi il 2022 è stato il vostro 50° anniversario.
«Sì. Ma non siamo riusciti a fare un granché. Avevamo un paio di progetti con il Comune di Lugo ma purtroppo non se n’è fatto nulla. Alla fine, abbiamo deciso di fare iniziative al nostro interno ma non hanno avuto quel taglio che avevamo pensato, un percorso, tra passato e presente, legato alla bicicletta e all’importanza che questa ha avuto, e tuttora ha, nel nostro territorio».
Allora pensiamo al futuro: cosa ci sarà nel vostro 2023?
«Abbiamo già calendarizzato il Giro di Romagna che si terrà il 7 maggio. Negli ultimi anni, causa Covid e maltempo, abbiamo ridotto sensibilmente i partecipanti passando dai circa 4.000 fino ai 1.300/1.400 dell’ultima edizione. Speriamo che il tempo ci aiuti considerato che, nel 2023, il Giro di Romagna farà parte delle sette manifestazioni che compongono il Criterium tricolore delle Granfondo cicloturistiche della Uisp. Accanto a questo, abbiamo anche un progetto in fase embrionale ma che contiamo di realizzare».
Qualcosa di più?
«Pensavamo ad un’iniziativa che legasse il ciclismo a un tour gourmet per visitare, dalla Bassa Romagna fino alle colline, cantine e agriturismi. Un percorso non eccessivamente impegnativo ma utile a far conoscere la bicicletta, parti del nostro territorio non sempre conosciute durante il percorso e varie attività enogastronomiche. Vorremmo provare a portare anche qui da noi questa realtà che, all’estero, prende sempre più piede».
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