Ciclismo, da Rovereto a Capo Nord: la grande impresa del faentino Gallegati

Aveva iniziato nel 2011 a Lugo, Gianluca Gallegati, accontentandosi di percorrere senza sosta ben 400 km, che poi erano diventati 500 a Bergamo. Si era così assicurato la possibilità di partecipare alla manifestazione Parigi-Brest-Parigi, con la maglia della nazionale italiana. Alla terza partecipazione a questa randonnée aveva ottenuto il suo record personale, concludendo il percorso di 1.200 km in meno di 3 giorni: 69 ore e 20 minuti; quel percorso che comprendeva anche il superamento di un dislivello complessivo di circa 12.000 metri, quasi tre volte l’altezza del Monte Bianco. Quest’anno il faentino ha completato la Rovereto-Capo Nord, arrivando all’estremità della Norvegia, oltre il 70° parallelo, il punto più a nord dell’Europa. Il 24 luglio scorso, a partire da Rovereto per questa impresa erano in 180, di cui la metà italiani e gli altri provenienti da diverse aree del mondo. L’obiettivo era quello di raggiungere Capo Nord in bicicletta impiegando al massimo 22 giorni. Oltre alle località di partenza e di arrivo, il percorso prevedeva di passare in quattro luoghi di controllo obbligatori. Il primo controllo era situato sulle sponde del Lago Balaton (Ungheria), il secondo a Cracovia (Polonia), il terzo a Riga (Lettonia) e l’ultimo a Rovaniemi (Finlandia). Si transitava così in ben undici nazioni: Italia, Slovenia, Croazia, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia, Finlandia e Norvegia. Le difficoltà di coprire i quasi 4.600 km, stando seduti sulla sella di una bicicletta mediamente per ben oltre 200 km al giorno, sono intuibili, ma diventano difficilmente immaginabili se si considera anche la fatica di superare complessivamente circa 30.000 m di dislivello. L’impresa è ampiamente riuscita anche a Gallegati, giunto all’arrivo alle ore 9 di mercoledì 11 agosto 2021, dopo appena 18 giorni, stando in sella dalle 11 alle 12 ore giornaliere per percorrere circa 250 km al giorno. Nella sua impresa, è stato continuamente sostenuto dalla moglie, anche lei appassionata cicloturista, con collegamenti telefonici quotidiani; quello che si sono detti e il tono con cui lo hanno detto non è dato sapere, ma lo possono immaginare coloro che li conoscono bene. Sono i tanti amici e colleghi della loro società sportiva di appartenenza: l’associazione sportiva ciclistica dilettantistica Avis di Faenza, in cui questo straordinario randonneur è anche membro del Consiglio Direttivo.