Cervia, Emma Benini è la protagonista del road-movie «Le Ragazze non piangono», presentato a Roma

Romagna | 21 Novembre 2022 Cultura
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Federico Savini
«Sono un’attrice e in questi anni ho lavorato molto per il cinema, vorrei fare di questo la mia vita, quindi è pure normale che me sia una passione viscerale anche il fatto stesso di andare in sala a vedere un film. Ma non per questo condanno il pubblico se oggi snobba un po’ le sale. Anche i film devono essere adeguati al pubblico, devono intrigare ed emozionare. Io sto anche dalla parte dello spettatore, è una forma di rispetto che parte proprio dalla ricerca della qualità». I piedi ce li ha per terra e le idee si direbbe al posto giusto Emma Benini, giovanissima attrice di Cervia che si è fatta le ossa con la compagnia locale Rumors, ha frequentato con profitto l’Accademia di Ivano Marescotti e poi è entrata «per davvero» nel mondo del cinema, ad esempio interpretando la versione adolescente della protagonista della fiction Rai La Fuggitiva, l’anno scorso, mentre poche settimane fa al festival di Roma, nella sezione Alice nelle Città, ha debuttato sul grande schermo come protagonista de Le ragazze non piangono dell’esordiente Andrea Zuliani, un road-movie alla Thelma & Louise, incentrato sull’amicizia «incidentale» su due giovani che per alcuni giorni condividono un camper, tante confessioni e tantissimi incontri.
«Thelma & Louise è stato certamente un riferimento importante per Le ragazze non piangono - dice Emma -. Il regista l’ha scritto a quattro mani con Francesca Scanu e questo copione era pronto da dieci anni, quindi c’è tantissima passione dietro. E poi come road-movie è davvero molto “al femminile”, non solo le protagonista sono due ragazze ma anche Irene Maiorino interpreta una mamma molto speciale, e fra i tantissimi incontri del viaggio sono diversi quelli con donne».
Come sei arrivata a questo ruolo?
«La cosa davvero strana è che il mio percorso per arrivarci comincia nel 2018! Avevo saputo del film e in quell’anno ho mandato un self-tape e poi ho fatto i primi provini. Tra l’altro ero minorenne e nel film avrei dovuto guidare un camper tutto il tempo… La cosa davvero fantastica è proprio la bellezza del progetto, sognavo un ruolo del genere da anni e poter interpretare una parte così, da protagonista già adesso per me è un’opportunità pazzesca».
Condividi il ruolo principale con Anastasia Doaga, quindi non si è trattato, per te, di essere semplicemente “all’altezza” di un ruolo da protagonista, ma di funzione anche “bene” insieme a lei…
«È proprio così e anche questa è un’esperienza importante. Il feeling con altri attori non nasce sempre, non è assolutamente automatico, ma anche su questo aspetto Le ragazze non piangono si è dimostrato un progetto in qualche modo “magico”. Questo perché ho conosciuto Anastasia praticamente al primo provino, nel 2019, e siamo diventate amiche proprio in quell’occasione. Siamo sempre rimaste contatto e ci siamo viste diverse volte negli anni, e senza nemmeno parlare del progetto del film. Poi, a entrambe è arrivata la chiamata ed essere già amiche per davvero ha aiutato di sicuro. Mi ha fatto piacere leggere recensioni nelle quali la nostra alchimia viene sottolineata...».
Il regista Andrea Zuliani è al debutto; può essere un limite ma anche dare al film molta energia…
«In questo caso limiti non ce ne sono stati, perché Andrea è stato aiuto regista in set molto importanti, come Gomorra e L’Amica Geniale. Insomma, conosce perfettamente la “macchina” del cinema. Tanto che un road-movie non ha un set facile, ci si sposta tutti i giorni, il calendario è serrato, ma nello stesso tempo trattandosi di un film indipendente la libertà è tanta, ed è un valore aggiunto. Tra l’altro Andrea è particolarmente bravo nella direzione degli attori. Posso dirlo perché non ho problemi ad ammettere di avere avuto delle difficoltà notevoli già il secondo giorno, in una scena tesa e molto difficile. Lui mi ha preso da parte e mi ha chiesto, seccamente, se mi fidavo. E io mi fidavo. Questo mi ha fatto svoltare, con la fiducia reciproca le cose sono andate benissimo».
Il film sarà distribuito?
«Non sappiamo ancora quando ma sì, andrà in sala»
A cosa stai lavorando adesso?
«Fino a fine anno sarà impegnata nella lavorazione di una serie Rai in costume, ambientata negli anni ‘40, una cosa che mi piace da morire. Il mio è un ruolo da comprimario, tra i dieci personaggi principali che affiancano il protagonista, Alessio Boni. E lui è davvero un grande attore, senza mezzi termini. Tra l’altro molto generoso, non mi perdo niente di quello che fa sul set, cerco di ‘rubargli’ il più possibile!».
Ti sei spesa per una campagna di sostegno del cinema Sarti a Cervia. Fai parte di una generazione che potrebbe anche non avere mai messo piede in una sala cinematografica. Tu che rapporto hai con le sale?
«Io naturalmente in sala vado eccome, quando posso preferisco sempre la sala, ma come dicevo non condanno pregiudizialmente il pubblico che le frequenta poco. Dopo una giornata di lavoro avere miriadi di film, anche molto belli, sulle piattaforme e a portata di divano ha un appeal che non si può trascurare. Nello stesso tempo, però, la sala è oggettivamente un’altra cosa: c’è una forma di rituale nell’andare al cinema, la visione è più immersiva e neanche parliamo del sonoro… Oggi magari i giovani meno appassionati non ci vanno, ma anche nella mia generazione ci sono tanti affezionati alla sala. La campagna per il Sarti va avanti e proprio in questi giorni ho girato un video per sostenere la sala».
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