Castiglione di Cervia, fermato il presunto killer di Rocco Desiante

Dopo settimane di incessante lavoro, gli inquirenti hanno fermato il presunto colpevole dell'omicidio di Rocco Desiante, pizzaiolo 43enne trovato morto in casa la notte tra il 6 e 7 ottobre scorsi in un appartamento di una palazzina a Castiglione di Cervia. Si tratta di un rumeno 19enne per il quale è stato chiesto il fermo quale indiziato di delitto dal procuratore capo, Alessandro Mancini e dal pm Antonio Vincenzo Bartolozzi, titolari dell'indagine condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Ravenna coadiuvati dai colleghi di Cervia- Milano Marittima nonchè dai Ris di Parma. L'uomo è stato portato in carcere poi interrogato, ma si è avvalso della facolta di non rispondere.
"Riteniamo di avere un compendio indiziario e probatorio importante a suo carico- ha sottolineato in conferenza stampa il procuratore capo, Alessandro Mancini- pertanto abbiamo chiesto il fermo la cui convalida verrà chiesta a breve al gip"
Escluso il movente passionale e la rapina finita male, le forze dell'ordine avevano rivolto la loro attenzione su un probabile debito di droga che avrebbe portato il killer ad uccidere Desiante. Dalle indagini e' emerso che un mese prima di morire, il 43enne aveva subito un pestaggio, forse un primo avvertimento. Ma la notte del suo assassinio che il medico legale ha collocato nel 3 ottobre, il killer voleva uccidere non dare un ulteriore avvertimento. E l'ha dimostrato la violenza dei colpi ricevuti, molti con un corpo contundente non trovato in casa e perlopiu in testa da Desiante, poi abbandonato su un divano in un lago di sangue. Secondo l'autopsia l'uomo è stato lasciato agonizzante ed è morto un paio d'ore dopo l'inizio dell'aggressione. E' stato escluso l'utilizzo di una pistola per ucciderlo, come inizialmente ipotizzato, vista la particolare forma di una ferita trovata dietro l'orecchio sinistro, parzialmente mozzato. E' stato l'amico che gli aveva prestato casa ad allertare le forze dell'ordine non avendo notizie di Desiante da qualche giorno. Non essendo state trovate tracce di effrazione su porte e finestre le forze dell'ordine hanno ipotizzato che Desiante abbia fatto entrare in casa il killer che doveva per forza conoscere. Non è ancora esclusa l'ipotesi che il 19enne abbia agito con altre persone che se, come ha sottolineato Mancini "al momento non vi sono elementi significativi utili per poter affermare che vi sia stata la complicità di un'altra persona nel delitto. Al momento gli elementi indiziari chiari, precisi e concordanti sono solo a carico del 19enne che, abbiamo accertato, conosceva la vittima".