Le notizie sugli sviluppi dell’iter realizzato della circonvallazione di Castel Bolognese lasciano ben sperare. Nei giorni scorsi l’assessore regionale Donini ha incontrato, assieme ai tecnici dell’Anas la commissione consigliare castellana chiamata a seguire lo sviluppo del progetto. Durante l’incontro sono emerse importanti novità che potrebbero portare, entro il 2020, alla cantierizzazione di una delle opere pubbliche più importanti, e attese, del territorio. Un investimento complessivo di una quarantina di milioni, finanziati dall’Anas, è l’ipotesi della spesa per realizzate l’arteria viaria che dalla rotonda oggi esistente in prossimità della Cerdomus bypasserebbe, correndo parallelamente alla via Emilia, fino alla discoteca «Le Cupole».
Adesso la situazione vede il disegno dell’opera essere in una fase di definizione finale. Da qui si dovrà passare alla fase della conferenza dei servizi per poi iniziare l’iter esecutivo e quindi bandi e cantiere.
Per la consigliera regionale Manuela Rontini, presente all’incontro istituzionale dei giorni scorsi, «per l'opera, attesa in città da oltre 30 anni, è in corso la progettazione definitiva da parte di Anas, a seguito di una convenzione firmata nei mesi scorsi tra il comune e la regione, che ha cofinanziato il progetto con 175mila euro. Nei prossimi giorni Anas consegnerà all'amministrazione comunale il progetto semi-definitivo, con l'obiettivo di dar vita ad un percorso partecipativo che possa portare a tutte le possibili migliorie, raccogliendo così anche le istanze e le comprensibili preoccupazioni delle famiglie e degli agricoltori che hanno le aziende insediate lungo il futuro tracciato dell'infrastruttura. Anas – prosegue la Rontini - ha annunciato che la variante è prevista tra le opere da realizzare, finanziata all’interno del suo programma quinquennale 2016-2021 (annualità 2018). Terminato il confronto con tutti gli stakeholder del territorio, e acquisito il progetto definitivo, si aprirà la conferenza dei servizi. Se l’iter non subirà intoppi – si sbilancia la consigliera regionale - è immaginabile ipotizzare l’inizio dei lavori nel 2020, come riferito ieri alla commissione dai tecnici».
Minardi: «Parte la fase 2 della commissione»
«La commissione comunale conoscitiva sulla variante di Castel Bolognese da quando si è insediata ha incontrato gran parte della cittadinanza al fine di informare circa l'iter di progettazione e realizzazione della stessa. In questa fase – spiega il presidente della commissione, Enzo Minardi - la commissione ha ascoltato tutti gli attori chiamati (associazioni di categoria, associazioni di volontariato, forze politiche ecc) e, tutti gli attori coinvolti, hanno ribadito la necessità di una variante alla via Emilia. La commissione ha ricevuto - rimarca il presidente - da parte delle associazioni agricole una proposta di progetto alternativo che impattasse di meno sui proprietari dei terreni agricoli. Questa proposta è stata portata ad Anas e alla regione per una valutazione di merito. Anas e regione hanno quindi spiegato che la proposta alternativa al progetto non è percorribile sia perché insisterebbe sul tessuto urbano del paese, non risolvendo i problemi legati alla viabilità e agli sviluppi legati al nuovo casello autostradale, e sia perché si dovrebbe iniziare l'iter di progettazione e di autorizzazione da zero. Facendo perdere quindi la possibilità di finanziamento. L'attuale progetto della variante è infatti in una fase definitiva di progettazione e risulta finanziabile in quanto è ad oggi una priorità della regione e di Anas. Ora - conclude - si apre la fase 2 della commissione, ovvero quella di condividere con la cittadinanza il progetto pre - definitivo al fine di migliorare e portare osservazioni ad Anas e regione prima della conferenza dei servizi». (r.iso.)