Birgül Göker - Il Molino Scodellino a Casalecchio di Castel Bolognese entra tra le mete del turismo esperienziale. Si tratta della nuova frontiera di viaggio che coniuga il desiderio dei turisti di tutto il mondo, in cerca di luoghi che trasmettono unicità, autenticità e coinvolgimento. «Il turista di oggi non si limita più ad apprezzare solamente le foto scattate nelle città d’arte ma vuole tornare a casa con un ricordo unico, con un’attività o esperienza che gli ha permesso di conoscere e vivere la tradizione di un paese - spiega Lucia Vignazia, accompagnatrice turistica -. Nel turismo esperienziale la differenza quindi non la fa più tanto la destinazione, quanto le esperienze e le attività offerte dalla struttura. Sono tante le persone che praticano questo tipo di turismo per conoscere la storia di un luogo, la gente che ci vive, le loro tradizioni, i loro prodotti tipici. Ma non stiamo parlando della formula ‘fai da te’. Questi nuovi viaggiatori cercano di sfuggire dai luoghi comuni e dal turismo di massa per rifugiarsi in quel patrimonio fatto di persone, usanze e sapori locali». In effetti il Molino Scodellino, uno dei mulini pubblici più antichi della Regione Emilia Romagna, si apre a questo nuovo trend del turismo esperienziale grazie alla collaborazione di Lucia Vignazia e Giulia Tredozi, le due accompagnatrici turistiche romagnole. «Durante il corso che abbiamo fatto per ottenere il patentino di accompagnatrice turistica - racconta Giulia Tredozi - abbiamo fatto un paio di uscite nelle località presenti nella zona e in una di queste abbiamo visitato il mulino e da lì è nato tutto. Insomma ci è venuta l’idea di proporre questo tipo di turismo». L’intento è quello di offrire un pacchetto di visita pomeridiana su misura al Molino Scodellino ai gruppi di almeno 15 persone, bambini compresi. Sarà un’esperienza breve di 4 o 5 ore ma intensa e verrà svolta nel periodo compreso tra maggio e ottobre. «Il nostro progetto è quello di coniugare in un viaggio esperienziale al mulino oltre alle bellezze paesaggistiche, attrazioni storiche, la valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti locali – evidenzia Lucia Vignazia -. Le persone che ospiteremo all’interno e all’esterno della struttura chiaramente ascolteranno prima la sua storia, vedranno il canale, i suoi ambienti e le sue macchine antiche, e poi vedranno proprio le fasi della produzione della farina, dalla macinazione a pietra del grano alla produzione della farina e alla preparazione della piadina romagnola. Quindi allestiremo tavole con i mattarelli e gli ingredienti necessari per la piadina e gliela faremo preparare e cuocere. Dopo ci sarà una merenda. Tutti insieme faranno un pic nic nel prato di fronte al mulino e mangeranno le piadine e i prodotti del nostro territorio, quindi affettati, squacquerane, crostate, frutta, vino, olio d’oliva».